La storia come propulsore rossonero verso la rimonta: recuperare quattro punti al Napoli si può, del resto è già successo…

virdisAndare al di là della matematica, della logica e, forse, anche della ragione: è quello che, nei pensieri più reconditi, stanno facendo tutti i tifosi del Milan, che sperano ancora di raggiungere quel secondo posto, che, dopo la sfida di domenica, forse in troppi hanno dato per scontato ormai praticamente blindato dal Napoli.

La storia del calcio ha dimostrato spessissime volte che le rimonte sono possibili, e un margine di quattro punti a sei giornate dal termine non è per nulla proibitivo, fermo restando che il calendario dei partenopei è più benevolo di quello dei ragazzi di Allegri. A dar manforte, però, alle ambizioni europee del club di Via Turati c’è anche la cabala, che consegna ai rossoneri ben tre precedenti (riferendoci solo all’era Berlusconi, ndr) in cui hanno rimontato svantaggi di quattro lunghezze a  sei giornate dalla fine. Volendo andare in ordine cronologico, la prima “remuntada” è datata 1988 ed ha come “vittima” proprio il Napoli: in quell’anno, con la vittoria che valeva ancora due punti, rossoneri ed azzurri si giocavano lo scudetto con la squadra di Maradona, che conduceva 39 punti a 35. Il sorpasso avvenne nella partita più importante, lo scontro diretto in un San Paolo gremito in ogni ordine di posto: era il primo maggio e lo storico match terminò 2-3 per la truppa di Sacchi con reti di Virdis (doppietta) e Van Basten. Fu il sorpasso decisivo con il Milan che fece vincere il primo scudetto a Silvio Berlusconi. La storia si ripete undici anni dopo, stesso obiettivo, lo scudetto, ma avversario diverso, perchè stavolta è la Lazio: il Milan a sei giornate dalla conclusione è a quota 52, come detto a quattro punti dai capitolini. Che steccano fatalmente contro Juve e Fiorentina e vengono bruciati dai rossoneri che, trascinati da un grande Oliver Bierhoff, tagliano il traguardo in testa. L’ultimo precedente, il più recente, risale alla stagione ’01/’02, col Milan che si gioca il quarto posto, ultimo per accedere alla Champions, con le rivelazioni Chievo e Bologna: proprio i felsinei occupano quella posizione a sei giornate dal termine con quattro punti sul Milan, ma la squadra allora allenata da Francesco Guidolin evidentemente soffre di vertigini e nelle ultime partite patisce l’inesperienza a tali livelli e crolla, favorendo il sorpasso rossonero e l’accesso del team di Ancelotti ai preliminari europei.

Tutto questo per dire che il Milan è obbligato a crederci: nell’era dei tre punti, basta un pareggio dell’avversario per tornare col fiato sul suo collo e sei partite non sono poche. Certo, la prossima è la più difficile, contro la Juve a Torino, ma non bisogna demordere. Del resto questa squadra ci ha abituati ad una grande rimonta, quando eravamo quindicesimi e qualcuno voleva vederci in B…

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