Ma se Binho fosse stato decisivo? Solite banalità calcistiche, o quasi…

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P. Di Rienzo – Caporedattore SpazioMilan.it

Cosa sarebbe successo se il Milan domenica scorsa avesse vinto contro il Napoli? E magari con un gol decisivo di Robinho? Alzi la mano chi non avrebbe elogiato Massimiliano Allegri per aver azzardato una mossa risultata poi vincente. Perché il calcio, in fondo, è così. Soprattutto per gli allenatori. Un giorno sei un “figo” perché hai il coraggio di prendere in mano le situazioni, ribaltare la squadra e vincere. Un altro giorno sei sotto processo perché hai osato troppo. Non tanto perché uno come Stephan El Shaarawy non possa accomodarsi in panchina. Quanto perché nessun organo di stampa aveva previsto e accreditato quella decisione. Eppure è successo. Così com’è successo che Robinho sia stato protagonista di un’ennesima gara incolore. Così com’è accaduto che i rossoneri siano rimasti a quattro punti dal secondo posto, senza cogliere l’opportunità dello scontro diretto a San Siro.

A me sinceramente la mossa di Allegri non ha sorpreso. Ci poteva stare. Domenica scorsa o magari una settimana prima a Firenze. El Shaarawy è stato senz’altro colui che si è preso sulle spalle il Milan nel momento più difficile della stagione, guadagnandosi stima, affetto, riconoscenza, maglia azzurra e rinnovo di contratto. Ma le ultime prestazioni lasciavano intravedere davvero una mancanza di lucidità, unita ad una giustificabile stanchezza. E quindi la decisione del Mister poteva rientrare nella normalità. Così non è stato perché il campo non ha dato ragione all’allenatore. Anche se a conti fatti siamo tutti bravi: basta non prendersi il rischio, una pratica che in Italia va molto di moda.

Pare che la società non abbia apprezzato l’esclusione di El Shaarawy per far posto a Robinho. Viene sempre da chiedersi come mai assensi e dissensi possano montare presto sull’altalena, al di là del fatto che chi ha la responsabilità tecnica della squadra dovrebbe essere colui che meglio può scegliere gli interpreti da mandare in campo. Difficilmente qualcuno si lamenterà sulla gestione di Binho. O almeno nessuno potrà dire che non abbia avuto le sue chance. Già, soprattutto se poi a giugno le eventuali offerte per il brasiliano dovessero sensibilmente diminuire…

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