Saponara: “Il Milan è un sogno che si realizza. Darò il massimo”

SaponaraProssimo acquisto del Milan, nonché attuale punto di forza dell’Empoli, Riccardo Saponara è uno dei più grandi talenti al momento in circolazione. Per caratteristiche quali spirito di sacrificio e tecnica di base, dispone delle carte in regola per affermarsi. Il diretto interessato è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Leonardo.it. Ecco un suo giudizio sulla stagione dell’Empoli: “Siamo partiti male, abbiamo avuto una prima parte di stagione difficile complice anche gli infortuni di Maccarone e Croce, ma la società è stata brava ad aspettare e a dare fiducia a mister Sarri e i risultati sono arrivati. Dopo la vittoria 3-0, a Lanciano, c’è stata la svolta, adesso siamo quarti, abbiamo ancora quattro partite da giocare e lotteremo fino alla fine per conquistare un posto nei playoff“. E in merito al suo rendimento e al suo score, di 11 gol e 12 assist: “Sono soddisfatto, volevo arrivare in doppia cifra e rendermi utile anche come uomo assist, ma preferisco tirare le somme a fine stagione. C’è un lavoro da completare“.

Argomento Europeo Under 21, di scena quest’estate: “Siamo un gruppo straordinario che può arrivare fino in fondo e conquistare un titolo che all’Italia manca da troppo tempo. Ci sono tanti giocatori forti nell’Under,  se alcuni fanno già parte del giro della Nazionale di Prandelli ci sarà un motivo. Abbiamo tutto quello che ci serve per vincere l’Europeo. Certo, la Spagna è un grande squadra, ma abbiamo il potenziale per battere chiunque“. Terminata la rassegna continentale, per Riccardo, sarà tempo di Milan: “Non vedo l’ora. E’ un sogno che si realizza. Ho tanta voglia, tanta carica dentro di me.  So che devo imparare molto, mi metterò a disposizione del mister. Ricordo ancora quando sono andato a firmare il contratto in via Turati, nella sala dei trofei. Wow! Un’emozione indescrivibile. In quel momento ho realizzato davvero di essere arrivato in una delle società più forti del mondo“.

E per quanto concerne le proprie caratteristiche e le proprie aspettative: “Mi piace rendermi utile per la squadra.  In questa stagione ho giocato anche da mezzala, in un centrocampo a tre, non sarebbe un problema farlo anche nel Milan. Il mio numero di maglia? Non ci ho ancora pensato, mi piacciono l’8 e il 22, ma non sono una priorità”. Infine, una battuta sul ruolo del mental coach, nel calcio moderno: “Avere un mental coach non è sinonimo di avere un problema. Con lui, Roberto Civitarese, riesco a tirar fuori il meglio di me, senza freni e senza limiti. E credo che la mia carriera ne abbia giovato“.

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