SM ESCLUSIVO/ Pacifico: “Io amuleto della Primavera? Era ora che stessi bene. Vincere il derby per vincere anche le gare dopo”

PacificoIn campo da otto partite consecutive. A segno nelle ultime due contro Chievo e Cittadella. Roccioso quanto entusiasta e determinato a far bene. E’ Davide Pacifico, difensore classe 1994 della Primavera del Milan, da qualche settimana punto fermo nelle scelte del tecnico Aldo Dolcetti. In vista del derby di domani contro l’Inter il giocatore racconta il suo momento positivo in esclusiva a SpazioMilan.it, con qualche aneddoto sulla propria vita fuori dal campo.

Davide, sette vittorie su otto partite da te giocate negli ultimi due mesi: sei il nuovo amuleto della Primavera?
“Porto bene, eh? Diciamo che il mio rientro è coinciso con un buon momento generale della squadra. Siamo cambiati, ci siamo svegliati”.

Un po’ come la Prima Squadra?
“Si, su quella falsa riga. Loro grazie ad Allegri hanno trovato una quadratura straordinaria. D’altronde lui è uno che ti spiega ogni cosa, anche dopo gli allenamenti”.

Che cos’è successo da dicembre in poi?
“La sensazione all’inizio era che ognuno andasse per conto suo. Poi a novembre ci siamo guardati in faccia, abbiamo cominciato a parlarci di più, siamo diventati squadra e i risultati sono arrivati di conseguenza”.

Ti senti il valore aggiunto di questo finale di stagione?
“Sono stato un po’ sfortunato. Avevo fatto la preparazione estiva con la Prima Squadra, poi mi sono fermato. Quindi mi son rotto il naso due volte, con in mezzo uno stiramento. Finalmente sto bene”.

Con la svolta a Viareggio…
“Lì ho ritrovato minuti e fiducia, nella testa e nelle gambe”.

Domani c’è il derby: una vittoria vorrebbe dire sorpasso. Come vi state preparando?
“Siamo consapevoli dell’importanza del match per mille motivi. Se guardiamo alla classifica è un’occasione d’oro per andare al secondo posto, ma poi non dovremo fermarci e sarà necessario continuare a vincere”.

Quali obiettivi personali ti sei fissato per l’estate?
“Guardo al breve periodo: domani il derby, poi le ultime gare e speriamo le Final Eight. So ancora poco del mio futuro, penso a migliorarmi. In questo senso il Milan ti mette in condizione di colmare le lacune giorno dopo giorno”.

E quali sono i difetti di Davide Pacifico?
“So che posso dare tanto sul piano dell’entusiasmo e della carica agonista. Ma tecnicamente devo correggermi soprattutto nella fase di impostazione del gioco”.

C’è un modello al quale ti ispiri?
“Nessun in particolare, cerco di guardare il meglio di tutti quelli del mio ruolo”.

A che punto sei con la maturità scolastica?
“Diciamo bene. Frequento il liceo scientifico, ma non è facile conciliare scuola e calcio ad alti livelli. Non sempre c’è la voglia di mettersi a studiare, però bisogna farlo…”.

Chi frequenti di più tra i compagni di squadra?
“Sono molto legato a quelli della classe 1994, coi quali ho vinto lo scudetto degli Allievi. Soprattutto a Bortoli, che ha fatto esperienza con me a Novara, ma anche Bastone, Pedone, Narduzzo e De Feo”.

Come passi il tempo libero?
“Ce n’è davvero poco tra casa, scuola e squadra…”.

Milanista per davvero o per necessità?
“Milanista da sempre, mi è andata benissimo”.

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