Pazzo, che peccato! Ma restano il carisma e il fiuto infallible di una stagione da protagonista

Bologna - Milan - Serie A Tim 2012/2013A fine agosto la dirigenza del Milan, anche un po’ forzata dagli eventi, decise di fare un’operazione di mercato che fece storcere il naso a più di qualcuno. Via Cassano che passa agli odiati cugini dell’Inter, all’interno di uno scambio che prevede Pazzini in rossonero ed un conguaglio di sette milioni di euro ai neroazzurri. Dopo le cessioni eccellenti che avevano caratterizzato l’estate del Diavolo, un altro duro colpo per i tifosi rossoneri che devono così salutare anche il folletto di Bari vecchia.

Il Milan, orfano di Ibra, affida la maglia numero undici (che era stata per due stagioni dello svedesone) proprio a Pazzini che, così, diventa l’erede del capocannoniere dell’ultima Serie A, non solo per la posizione in campo. Un paragone ingombrante, un paragone troppo azzardato ma, soprattutto, ingiusto. Eh sì, perché l’ex Inter e Samp non ha nessuna caratteristica di Ibra ed è un attaccante d’aria di rigore che non ama giocare troppo il pallone come invece faceva il suo più illustre predecessore. Un paragone che, però a conti fatti, a fine campionato sembra premiare il Pazzo almeno per quel che riguarda i numeri.

Partito con il botto con la splendida tripletta al Bologna nell’esordio in rossonero, Pazzini vive poi dei mesi difficili, come tutta la squadra, mesi in cui molti rimpiangono Cassano, facendo dire a tutti che il Milan era stato folle a fare uno scambio del genere con l’Inter. Ma in questi nove mesi le cose sono cambiate pian piano. Partito in sordina, l’attaccante azzurro ha lavorato in silenzio non ha mai detto una parola di troppo e ha cominciato a segnare. Gol che sono arrivati a raffica e che alla fine hanno raggiunto quota 15.

A fine stagione, fra una bizza e l’altra del suo ginocchio che gli ha fatto saltare parecchie partite e fra molta panchina, sostituzioni prima della fine del match, o scampoli di gara nella ripresa, il Pazzo in Campionato ha segnato 15 gol su 29 presenze, con un minutaggio inferiore a quello di Zlatan nel 2010-2011 che si era comunque fermato a 14 gol in 29 presenze. Dato che assume contorni ancor più straordinari se si pensa che l’arrivo di Balotelli ha tolto ulteriore spazio all’ex attaccante della Fiorentina. I numeri sono chiari quindi: 15 gol a 14 per il Pazzo rispetto ad Ibra, ma soprattutto l’impressionante media di un gol ogni 112′.

Quello stesso ginocchio che Giampaolo si è operato in giornata e che lo costringerà a stare fermo dai 4 ai 6 mesi. Una tegola improvvisa per un giocatore che perderà la possibile Confedration Cup ma anche e soprattutto i preliminari di Champions con il Milan. La sua stagione dovrebbe cominciare ad ottobre-novembre, speriamo prima, anche se per adesso continuiamo a goderci i numeri, i gol del super Pazzo 2012/2013

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