Cuore e anima, la Champions scade a Siena: c’è solo il Milan

D. Mariani (vicedirettore SpazioMilan.it)
D. Mariani (vicedirettore SpazioMilan.it)

Ancora poche ore e poi sapremo il nostro destino, il verdetto del campo, la conquista del Milan. La Champions è lì ad un passo, manca quello decisivo. Serve vincere a Siena. Nell’analizzare l’intensa settimana rossonera cominciamo da chi non c’era: Silvio Berlusconi. Il Presidente del Milan ha prima annunciato e poi smentito in poche ore la sua presenza a Milanello per sostenere la squadra, irritando e non poco Galliani, meno Allegri. Gli “impegni personali” che hanno impedito la sua presenza hanno avuto l’effetto di chi molla la presa, di chi dice basta. Di che ha deciso di cambiare allenatore. Ed Allegri questo lo sapeva bene, ieri compreso. La conferenza a Milanello non ha lasciato trapelare frasi o emozioni particolari, ma la mia sensazione è che sia stato il saluto finale. In queste settimane è stato davvero difficile pronosticare come sarebbe andata a finire: prima la conferma ma solo col terzo posto, poi l’addio a prescindere, poi Allegri che lasciava il Milan per la Roma e prescindere, infine la battuta (per me ben poco che una battuta) sul futuro di Max che ben conosciamo. Possiamo dire che il silenzio e l’assenza di Berlusconi siano state assordanti, ma è anche lo specchio di una stagione vissuta ai margini dal Presidente. Scelta sua.

C’è da dire che il Milan si è lasciato alle spalle giorni di tensione, anche troppa. Nessun campanello d’allarme a mio avviso, fondamentale il lavoro di Allegri ed Ambrosini nel richiamare Robinho e Niang per scarsa concentrazione. Una tensione giusta come l’ha definita El Shaarawy, che sarà in campo insieme a Balotelli e, probabile, Pazzini. Tridente pesante, tridente da favola: più di un’ipotesi per mandare un chiaro segnale a Montella e Fiorentina, che prima dovranno pensare a battere il Pescara. Noi a Siena, con cuore ed anima. Vale tutto, vale solo questa partita. Non sarà facile sì, ma parliamo di una squadra inferiore e retrocessa: vietato un passo falso. Altrimenti delusione, rammarico e fallimento.

E pensare che lunedì saremo senza campionato mi mette tristezza. Ma adesso cominciamo a tifare Milan per stasera. Poi ci sarà il mercato a “scaldarci”. Si comincia con Poli, buonissimo elemento “da campionato”, in Europa non basta, per i rossoneri che verranno e che meritano, a prescindere e a priori, di essere vissuti. Insieme.

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