SM RELIVE/ Il saluto di Ambrosini: “Stagione miracolosa, non ho sentito Berlusconi. Il mio futuro? Vedremo, non lascio con rabbia”. Ancora a MC: “Grato alla società”

Dalla sala conferenze dello stadio San Siro, il nostro inviato

Ambrosini_2Ci siamo, è arrivato il grande giorno: Massimo Ambrosini lascia il Milan dopo 18 lunghi anni. Il capitano del dopo Maldini, a conclusione di giorni travagliati che hanno partorito una scelta difficile e non proprio condivisa da ambo le parti, è pronto a raccontare la sua verità in una conferenza stampa da non perdere. E che SpazioMilan.it segue in diretta dalla sala conferenze dello stadio San Siro.

LA CONFERENZA IN PILLOLE

UPDATE (17.25) – MILANO – Queste le parole rilasciate da Massimo Ambrosini in esclusiva a Milan Channel a margine della sua conferenza stampa di oggi:
Penso che in questi tanti anni io e il Milan ci siamo dati tanto in egual misura, io ho dato tutto quello che avevo per questa squadra. In me c’è grande gratitudine per questa società, è il motivo per cui sono qui oggi. Ai tifosi dico di continuare a stare accanto a questa squadra, si devono sentire fortunati perché il Milan è qualcosa di bello”.

(Fonte: AcMilan.com)

– Ad attendere Ambrosini al termine della conferenza, la moglie Paola (foto copertina) e l’amico Antonio Nocerino. E l’applauso fragoroso di tutti i giornalisti presenti.

Ambrosini come Maldini: “È stato diverso e comunque Paolo continua a venire a vedere le partite, il rapporto con il Milan è rimasto“.

– Un concetto importante: “Non vado via con rabbia, voglio che sia chiaro. È cambiato il vento, anche da noi i giocatori nuovi arrivati sono riusciti a superare il loro periodo di rodaggio e quindi magari avranno anche meno bisogno di esperienza…“.

– Su Berlusconi: “Non l’ho sentito, lo chiamerò. Avrò occasione di salutare tutti, di passare in sede e la prima persona che vorrò salutare sarà il presidente“.

– Sul Milan del futuro e sul West Ham: “Quello che ho lasciato qui c’è è rimane. Sul West Ham, ho stoppata discorsi per il futuro in attesa di riordinare le idee e fare questa conferenza nella maniera più serena possibile. Il Milan del futuro avrà manovre di mercato interessanti, spero abbiano una programmazione che gli permetterà di rimanere ai vertici“.

– Sul nuovo capitano: “Credo non sia giusto passi per diritto di anzianità, Montolivo ha tutto per fare il capitano, ma credo che se la scelta fosse ricaduta su Abbiati o Bonera il Milan sarebbe comunque caduto in buone mani“.

– Su Allegri: “Se l’allenatore avesse avuto una volontà ferrea di trattenermi, magari avrebbe convinto la società. Ma è stata comunque una scelta condivisa tra di loro, non credo si debba trovare per forza un colpevole“.

– Sulla stagione: “È miracolosa: in un momento delicatissimo del campionato non era facile stare tranquilli. Dico miracoloso perché arrivare terzi, per come siamo partiti, è un risultato incredibile“.

– Sulla decisione della società: “Penso che la scelta fatta dalla società non sia stata semplice, nel momento in cui ho visto come si stavano muovendo sul mercato avevo già capito. La conferma di Allegri ha portato a lungo la questione, ma era già tutto deciso“.

L’allenatore più importante: “Ancelotti, ineguagliabile a livello umano. Nell’anno della Champions, dove ero infortunato, mi disse che mi avrebbe aspettato e che avremmo vinto la coppa. È successo“.

– Il momento che vorrebbe rivivere e cambiare: “Penso che Istanbul sia stato il momento peggiore… Sulle coppe che ho alzato, invece, ricordo la situazione particolare della Supercoppa Europea conquistata a pochi giorni dalla morte di Puerta“.

– Perentorio: “Partite d’addio non ne faccio“.

– Ancora sull’atteggiamento della società: “Probabilmente se sia la società che l’allenatore avessero capito che non rientravo più nei loro piani potevo essere avvisato in modo diverso, ma è chiaro che negli ultimi tempi eravamo tutti concentrati nella conquista della Champions“.

– Sulla Fiorentina: “È una grandissima società allenata da un grande allenatore e ha un progetto intrigante: se si facessero avanti, starei a sentire che cosa hanno da propormi“.

– Visibilmente emozionato: “Prima o poi me ne sarei dovuto andare, io non ho problemi nel pensare e nel dire che la società ha preso una decisione legittima. Dal canto mio so do voler continuare ad essere un giocatore, quindi era normale che volessi vedere prima di tutto le intenzioni della mia società prima di prendere altre decisioni. Adesso il pensiero è qualche offerta accettare da altre squadre“.

– Sul futuro: “Tutti i discorsi sul futuro lasciano il tempo che trovano. Quello che sarà di me non lo so, non mi aspetto che il Milan mi proponga qualcosa perché credo che in questo momento non sia comunque in grado di rispettarlo. Comunque io un pochettino avevo capito che andava a finire così, dopo anni sei in grado di capire gli intenti anche da una battuta“.

– Ecco Massimo: “Un pensiero in più per me la società lo poteva avere, ma sono qui per dire di cuore quello che volevo dirvi, ovvero ringraziare tutti, ringraziare chi mi ha dato la possibilità di essere un giocatore del Milan. È l’ultima volta in cui passo qui, non c’è stata un’occasione pubblica di ringraziamento e credo che comunque non ci sarà, non tutti l’hanno avuta. Ribadisco i miei saluti a tutti quanti: magazzinieri, massaggiatori che ho fatto lavorare tanto in questi anni. La forza del Milan sono tutte quelle persone che voi non vedete ma che fanno tanto“.

– Ieri sera il nostro inviato inglese, Simone Basilico, ci ha rivelato che la trattativa con il West Ham è a buon punto anche se non si escludono clamorose piste italiane: una su tutte, la Fiorentina.

– Le parole di Moreno Roggi, agente di Ambrosini, hanno fatto intendere che l’addio non è stato totalmente condiviso: “Massimo ha aspettato il Milan fino alla fine, non è stata una scelta consensuale. Lo ha deciso la società in maniera unilaterale. Ora Ambrosini è un giocatore libero sul mercato. Moralmente si sente libero di andare dove vuole“.

– Il rinnovo di Daniele Bonera, grande amico del capitano, sembrava avesse avvicinato anche quello di Massimo, ma la telefonata della società non è mai arrivata.

– Il saluto di Ambrosini doveva svolgersi inzialmente a Pesaro, sua città natale, alle 12.30, appuntamento sostituito nella giornata di ieri e comunicato dall’Ansa nel tardo pomeriggio.

– E’ quasi tutto pronto a San Siro: la conferenza stampa partirà alle ore 13.

Impostazioni privacy