Talento, gioventù e maturità. Col Brasile è ancora un gran De Sciglio

de sciglio balotelli nazionale italiaAgli occhi di chiunque abbia potuto vedere con attenzione la splendida sfida di ieri sera tra Italia e Brasile non sarà certo passato inosservato come i verdeoro non siano pienamente riusciti a esprimere il loro gioco laddove il ct Scolari aveva chiesto di esercitare maggiore pressione offensiva, ossia in quelle corsie laterali dove a spingere erano chiamati due funamboli come Dani Alves e Marcelo, senza dubbio tra i migliori al mondo nella “specialità”. Soprattutto il terzino del Barcellona ieri è risultato praticamente inoffensivo.

Sempre agli occhi di un attento osservatore non sarà sfuggito come il giocatore nato a Jauzeiro non abbia avuto la possibilità di incidere non tanto per suoi demeriti, ma perché sulla fascia di sua competenza ha trovato a ostacolarlo un “giovanissimo veterano”, un talento di soli 20 anni che ha esordito qualche mese fa proprio contro i verdeoro, che ha scalato rapidamente la classifica delle preferenze di Allegri e Prandelli e che si appresta a diventare il futuro del Milan e della Nazionale. Parliamo di Mattia De Sciglio.

Il numero 5 azzurro ha disputato contro una delle compagini più forti del pianeta e contro uno degli esterni più forti in circolazione una partita straordinaria, proponendosi con grandissima costanza in fase offensiva, dove è riuscito più volte a liberarsi con sorprendente facilità della marcatura del suo diretto avversario, ma soprattutto in ripiegamento, dove ha offerto delle chiusure da navigato veterano su Alves, convinto, con troppa superficialità, di poter entrare a piacimento, e ha persino vinto alcuni duelli fisici con Hulk, uno che da questo punto di vista non è secondo a nessuno.

Insomma, Mattia ha regalato delle soddisfazioni immani in una delle partite più impegnative, dimostrando di saper affrontare con classe e maturità anche i palcoscenici più impegnativi, tanto che da molti è stato ritenuto il migliore in campo degli azzurri insieme a Giaccherini. E non diciamo che il primo e il quarto gol del Brasile sono di sua responsabilità, perché sul primo c’era un evidente fuorigioco, forse anche due, mentre il quarto non certamente scaturisce dal fatto che De Sciglio abbia tenuto in gioco Fred, bensì da una difesa azzurra totalmente in bambola.

Mattia ieri ha dimostrato di essere senza ombra di dubbio il futuro del Milan e della Nazionale, facendo pensare a molti che i rossoneri abbiano trovato finalmente il terzino sinistro che mancava da tanto tempo, lui che, non dimentichiamolo, un terzino sinistro neanche lo è. E la cosa che dà più soddisfazione è che si tratta di un campione che non è costato nulla, perché “fabbricato” in casa, prodotto di un vivaio che, se ci si crede, può continuare a sfornare, come in passato, fuoriclasse indispensabili alla causa milanista e italiana tutta.

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