Una buona Italia chiude al terzo posto. Ancora da rivedere El92

Uruguay vs Italia - Confederations Cup, finale 3° postoSi chiude con il terzo posto la Confederations Cup della Nazionale italiana, dopo la vittoria contro l’Uruguay. Stavolta, i calci di rigore sorridono ai nostri colori, con Buffon che si rifà della partita contro la Spagna e ne para tre. I tempi regolamentari e i successivi supplementari si erano conclusi sul punteggio di 2-2 con i gol di Astori e Diamanti per l’Italia e la doppietta di Cavani per la Celeste. Una partita a due facce per i ragazzi di Prandelli, che disputano un buon primo tempo e crollano, soprattutto a livello fisico, nella ripresa.

Nonostante il caldo, gli acciacchi fisici e i numerosi assenti, dunque, la Nazionale riesce ad avere la meglio sugli uomini del maestro Tabarez. Partono bene gli azzurri, che disputano un’ottima prima frazione di gioco. Non è certamente un dominio italiano, perché l’Uruguay le occasioni le crea e segna anche, con Cavani (gol annullato giustamente per fuorigioco), ma l’1-0 con il quale si chiude la frazione è certamente meritato, perché per la gran parte dei primi 47’ la Celeste aspetta rintanata nella propria metà campo l’azione degli uomini di Prandelli, che si rendono più volte pericolosi. Il vantaggio, però, arriva solo grazie a un errore di Muslera, che legge male la splendida traiettoria disegnata da una punizione di Diamanti, la palla sbatte sull’incrocio dei pali, poi colpisce la schiena dell’estremo difensore e viene ribadita in rete da Astori.

Incredibilmente, però, gli azzurri non rientrano in campo nella ripresa, commettendo una miriade di errori in fase di disimpegno e rischiando più volte di subire il pareggio, che infatti arriva puntuale proprio a causa di un pasticcio in impostazione, con Gargano che serve Cavani, il quale, solo davanti a Buffon, non sbaglia. L’Italia non si scuote e l’Uruguay continua ad attaccare, fino a quando un lampo di El Shaarawy, l’unico della partita, permette agli azzurri di guadagnarsi una punizione dai 20 metri che Diamanti trasforma magistralmente.

Neanche cinque minuti, però, e un’altra punizione regala il pareggio agli uomini di Tabarez. A colpire è di nuovo l’attaccante ancora in forza al Napoli. La partita non vive più di emozioni e si va ai supplementari, dove l’Uruguay rischia più volte di punirci e, da parte italiana, l’unico episodio degno di nota è il secondo giallo di Montolivo, che lascia la squadra in 10 uomini. I ragazzi di Prandelli resistono fino al 120’. Così, per la seconda volta consecutiva in questa Confederations, gli azzurri vanno ai calci di rigore, ma stavolta Buffon è più reattivo e neutralizza i tiri di Forlan, Gargano e del compagno di squadra Caceres, mentre per l’Italia a sbagliare è solo De Sciglio su quattro rigori calciati. Per la Celeste segnano Cavani e Suarez, mentre per gli azzurri a segno Aquilani, El Shaarawy e Giaccherini.

Per quanto riguarda i rossoneri, ancora in ombra il Faraone, che nella prima mezz’ora si vede solo per un errore in un controllo. Si sveglia al 33’, quando però il suo tiro da fuori area è respinto senza patemi da Muslera. Gioca discretamente fino al fischio finale del primo tempo, dando l’impressione di essere in crescita. Scompare, invece, nella ripresa, quando l’unico guizzo è quello che porta alla punizione vincente di Diamanti. Per fortuna non sbaglia il rigore. Un possibile errore, infatti, avrebbe rappresentato un’altra botta dal punto di vista psicologico.

Opaca anche la prestazione di Montolivo, spesso avulso dalle manovre azzurre, apparso stanco, affaticato e poco lucido. Una mancanza di lucidità che gli costa il doppio giallo nel secondo tempo supplementare. Il trauma alla testa, probabilmente, si fa ancora sentire. Sufficiente De Sciglio, come al solito impeccabile in difesa, sempre presente in fase di impostazione, ma non molto preciso e dinamico come nell’ultima uscita contro il Brasile. Parte piuttosto bene ma cala all’avvicinarsi dell’intervallo, per poi mantenersi su ritmi accettabili per il resto della partita. È l’unico a sbagliare il rigore degli azzurri ma è bravo anche Muslera a respingere. Ci può stare.

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