Honda, un’operazione con i fiocchi: i motivi per cui sceglierlo

L. Dimitri - Redattore SpazioMilan.it
L. Dimitri – Redattore SpazioMilan.it

Honda-Milan. Al momento è solo un’ipotesi che, però, potrebbe concretizzarsi qualora la Juventus dovesse vincere la corsa con i rossoneri per Tevez. A quel punto, infatti, nel Milan resterebbe libera una casella da extracomunitario (l’altra è già stata riservata al baby difensore colombiano Vergara), che potrebbe essere occupata proprio dal giapponese, pronto ad uno sprint con Diamanti (di cui fra le altre cose è anche più giovane di tre anni), altro giocatore seguito da Galliani per occupare la trequarti e giocarsi un posto da titolare con Riccardo Saponara, magari, aiutandolo a crescere con pazienza.

Detto, quindi, che non si tratta di un’operazione tecnica di ripiego all’arrivo dell’Apache, ci sono tanti motivi per scegliere il giapponese e dargli fiducia. Un’operazione intelligente che potrebbe convenire sotto tanti punti di vista in Via Turati. L’arrivo del trequartista giapponese a Milanello sarebbe un vero e proprio boom commerciale ed economico visto gli aspetti positivi che ne trarrebbe il marketing senza sottovalutare il ritorno e clamore mediatico. Ma è anche sotto l’aspetto puramente tecnico che l’acquisto di Keisuke potrebbe rivelarsi un crack.

Con i suoi 27 anni appena compiuti è ancora relativamente giovane e potrebbe garantire anche quel dinamismo, quella forza fisica e quella personalità che ad Allegri piacciono tanto come doti che preferibilmente dovrebbe avere il suo trequartista ideale. Qualità a cui il tecnico livornese si è sempre affidato come dimostra il fatto che nei suoi tre anni il suo “dieci” titolare sia quasi sempre stato Kevin Prince Boateng. Rispetto al ghanese, il giapponese sembra essere dotato di una tecnica di base maggiore e ha l’arma della punizione dalla sua.

Dotato di un buon tiro, sa inserirsi in zona gol e ha una discreta esperienza internazionale e di calcio europeo. Dal 2010, infatti, fra alti e bassi è la stella del Cska Moska che ha portato ai quarti di finale di Champions nel 2010 e con cui ha segnato 20 gol in 86 presenze. Prima ancora aveva disputato due stagioni in Olanda e nel Mondiale sudafricano del 2010 impressionò, segnando anche due reti. Una Coppa d’Asia vinta da miglior giocatore della competizione, completa il quadro della situazione di un giocatore già pronto che a Milano potrebbe sentirsi a casa sua e dare un ottimo contributo alla causa.

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