Dopo i ripetuti dispiaceri brasiliani, l’atteso incontro con Galliani: troppe nubi sul futuro del Faraone

el shaarawy milan-torino (spaziomilan)Avevamo detto qualche giorno fa che la semifinale contro la Spagna poteva essere la grande occasione di rilancio per Stephan El Shaarawy, tenuto in naftalina per due partite e mezzo di Confederations. Il ct Cesare Prandelli, invece lo ha ancora una volta relegato in panchina preferendogli altri giocatori che, a conti fatti, non hanno lasciato il segno.

Dopo novanta minuti di panchina e lo 0-0 stampato sul tabellone, il ct azzurro è costretto a sostituire Alberto Gilardino, stremato dai duelli con Piquè; tutto lascia pensare che il suo posto venga preso dal Faraone, invece la logica prandelliana suggerisce l’inserimento di Giovinco, che nei trenta minuti dei supplementari non tocca nemmeno un pallone contro i fenomeni difensivi della Roja. Quando la stanchezza si è fatta sentire, un calciatore con le sue caratteristiche di rapidità mista a tecnica avrebbero fatto comodo per provare a far male ai campioni d’Europa e del Mondo negli spazi lasciati al contropiede italiano. Invece, El Shaa è stato costretto ad osservare i suoi compagni arrendersi contro la compagine di Del Bosque senza poter dare il suo contributo. Una volta tornato dal Brasile (quasi certamente martedì) dopo la finale per il terzo posto di domenica contro l’Uruguay, Stephan sarà chiamato ad un incontro che potrebbe chiarire il suo futuro in maglia rossonera: Adriano Galliani, infatti, ha intenzione di parlare di persona col talento di Savona, e per il momento non ci è dato sapere quale sarà l’argomento di discussione. Non scopriremmo di certo l’acqua calda se ipotizzassimo che oggetto della conversazione sarà il mercato, con l’ad rossonero che presumibilmente informerà il numero 92 delle eventuali offerte pervenute (Monaco? Psg?), ma la chiacchierata potrebbe essere anche la definitiva conferma della permanenza in rossonero, con i “sacrificabili” che a quel punto rimarrebbero Boateng e Robinho .

Di sicuro c’è questa situazione non è certamente facile da gestire, visto che il momento è tetro sia in campo che fuori, ma ci preme mettere in evidenza l’aplomb con cui El92, a discapito dei suoi “soli” ventun anni sta vivendo ambo le situazioni; non una polemica per lo scarso impiego in azzurro e nemmeno alcun segno d’insofferenza per la situazione “mercatoria”, il che denota una grande maturazione che gli permetterà di accantonare questi “dispiaceri” e di ripartire più forte di prima.

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