Monto, un’investitura pesante e meritata nell’anno della riconferma

AC Milan v Juventus FC - Serie AEra una vigilia come le altre, ma con un Berlusconi in più a Milanello. La squadra di Allegri stava preparando la gara con il Catania, e il presidente rossonero ne approfittava per far sentire la sua vicinanza in un periodo di grande confusione per il Milan. Galeotto fu il divano della sala del camino di Milanello, dove Berlusconi si accomodò circondato dai suoi giocatori. Il caso (o forse no) volle che accanto a lui ci fosse proprio Riccardo Montolivo, da lui designato come naturale erede di Pirlo e capitano del nuovo Milan.

Ecco perché le dichiarazioni di  ieri di Galliani, “se Abbiati è d’accordo, la prossima stagione sarà Montolivo il nostro capitano”, suonano come una conferma e non come una novità. E’ evidente che la decisione era già stata presa, dato che più di una volta in questo campionato si è avuta un’anticipazione del Montolivo capitano. Il suo carisma, la qualità che ha assicurato al centrocampo, la fermezza d’animo e la prontezza nel reagire, hanno convinto la dirigenza del Milan a lasciargli la fascia anche il prossimo anno, sicuri che lui sia l’uomo giusto per trascinare la squadra in tutte le situazioni.

Berlusconi ha scagliato la prima pietra in quel di Milanello, ma poi tutti l’hanno raccolta seguendolo a ruota, e soprattutto dandogli ragione. Ambrosini, dopo 18 anni in rossonero, si porta via anche l’ultima fetta del vecchio Milan che è un po’ in ognuno di noi. Ma un nuovo ciclo sta partendo, con entusiasmo e volti nuovi. E con un nuovo capitano che, siamo pronti a scommetterci, sarà un grande capitano.

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