ABBIATI, Christian: 6.5

AbbiatiIniziamo il nostro pagellone della stagione appena conclusa analizzando le prestazioni del portiere titolare del Milan, CHRISTIAN ABBIATI, prendendo in considerazione il suo momento peggiore e quello, invece, in cui si è meglio comportato. Quella dell’estremo difensore rossonero è stata, come quella di tutti i suoi compagni, una stagione di alti e bassi, iniziata male ma terminata in maniera strepitosa. L’inizio del campionato è stato terrificante, non solo per Abbiati, ma per l’intera squadra in generale e per tutto il reparto arretrato in particolare. L’incapacità di evitare gli svarioni sulle palle alte, particolarmente su quelle inattive, ha reso ogni punizione o calcio d’angolo avversario un incubo, del quale, come spesso accade, a risentirne era principalmente il portiere. Più volte Abbiati è stato messo sotto accusa e, alla fine, sostituito a più riprese da Amelia, complici anche diversi acciacchi e una forma fisica non ottimale. Nonostante tutto, l’estremo difensore milanista è riuscito a rendersi protagonista, nella prima parte di stagione, di alcuni strepitosi interventi, come quelli che hanno permesso al Diavolo di espugnare San Pietroburgo con il risultato di 2-3 contro lo Zenit di Spalletti. Prestazione, quest’ultima, che gli è valsa il premio per le migliori parate in una singola partita, assegnatogli dalla UEFA per la stagione di Champions 2012/2013. Di diverso spessore questa prima metà del 2013, quando, in concomitanza con una netta ripresa di prestazioni e risultati da parte dell’intera rosa, il portiere di Abbiategrasso ha contribuito in maniera fondamentale al raggiungimento e al mantenimento del terzo posto, che permetterà al Diavolo di disputare i preliminari di Champions.

MOMENTO FLOP Il culmine negativo della stagione di Abbiati è stato raggiunto nel corso della trasferta di Napoli del 17 novembre 2012, serata che è diventata il crocevia dell’intera stagione milanista, che alla mezz’ora del primo tempo (rete del 2-0 di Insigne) ha conosciuto il fondo dell’abisso. Fondo che da Abbiati era stato già toccato dopo soli 5’ dall’inizio delle ostilità, quando si era fatto clamorosamente sorprendere da un tiro dalla distanza di Inler. Là tutto sembrava finito, quella papera e quelle pesanti esclamazioni colte dal labiale di Galliani in tribuna (“portiere del c…”) avevano fatto presagire la fine di un rapporto umano e sportivo, fine resa ancora più vicina da un altro goffo intervento sul raddoppio di Insigne. Ma nello spogliatoio del San Paolo, tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo, qualcosa è scattato nella testa dei rossoneri e del loro estremo difensore. I ragazzi di Allegri riagguantano una partita che sembrava persa, Abbiati compie due miracoli su Cavani, El Shaarawy dedica i due gol al compagno e Galliani chiarisce tutto con il proprio portiere. Da lì tutto cambia, comincia la risalita del numero 32 e dell’intera squadra.

MOMENTO TOP Risalita costellata da numerose grandi parate e pochissime incertezze, che culmina nel sorpasso che vale il terzo posto e in uno straordinario mese di maggio, che vede Abbiati assoluto protagonista nelle sfide interne contro Torino e Roma, quando salva a più riprese il risultato. Soprattutto nel match contro i granata, il portiere lombardo firma un paio di capolavori su Barreto, che permettono al Milan di superare con enormi difficoltà il Torino e mantenere il terzo posto fino alla fine. Insomma, un girone di ritorno memorabile che, dopo la rabbia e i tentennamenti di inizio stagione, ha convinto Galliani a rinnovare il contratto al “Cacciatore del Sole” fino al 30 giugno 2014. La prossima, dunque, sarà la tredicesima stagione di Abbiati con la maglia del Milan. Uno dei leader dello spogliatoio rossonero, uno dei pochi senatori rimasti (forse l’unico se dovesse partire Ambrosini), il quale è riuscito, a suon di miracoli, a convincere Galliani che l’estremo difensore milanista per la prossima stagione dovrà ancora indossare il numero 32.

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