Lo strano caso di Boateng: primo anno super, poi in caduta libera. Sempre più vicino il suo addio

boateng milan-roma (spaziomilan)Brocchi (non Christian) si nasce, di certo non si diventa. Per questo motivo, quando un calciatore considerato di un certo livello, dopo un po’ sembra il gemello (scarso) di sé stesso, le cause vanno ricercate altrove. C’è sempre l’ipotesi sopravvalutazione, ma non crediamo riguardi il caso che stiamo per trattare, ossia quello di Kevin Prince Boateng.

Quando arrivò al Milan nel 2010, sin dalla prima apparizione lasciò ai tifosi la sensazione che il suo sarebbe stato uno degli acquisti più giusti degli ultimi tempi. Impressione confermata partita dopo partita, dal primo assist offerto a Ibra nel suo esordio in Champions contro l’Auxerre, al primo gol in rossonero contro il Brescia. L’intesa con Ibrahimovic era incredibile, ma in generale il suo inserimento in squadra fu rapido e naturale. La stagione si concluse con 34 presenze e 3 gol, e con la certezza, da parte del Milan, di aver scoperto un grande, grandissimo giocatore.

L’anno 2011-2012 iniziò col botto, con il gol all’Inter in Supercoppa Italiana e la vittoria della stessa. La stagione però non fu al pari della prima, anche a causa di un infortunio ai flessori e di una sua recidiva, che lo tennero per due mesi lontano dai campi di gioco. Quest’anno, infine, il processo di involuzione ha raggiunto il picco più alto. Un Boateng irriconoscibile, impreciso, senza quel carisma con cui era riuscito sempre a trascinare la squadra. Ha contribuito alla sua fase no la precarietà della sua posizione in campo, che Allegri ha cambiato e ricambiato in attesa di chissà quali risultati che sciogliessero finalmente l’arcano.

Boateng, di tutto questo, deve averci capito davvero poco. E nello spostarsi repentino dalla trequarti al centrocampo e dal centrocampo alla trequarti sembra aver smarrito quel quid in più che contraddistingue i grandi calciatori dai calciatori normali. Inoltre, il legame con Melissa lo ha reso un’icona mediatica sotto l’occhio costante dei riflettori, che hanno privilegiato l’immagine glamour di Boateng piuttosto che quella di professionista dello sport. Questo gli ha fatto perdere un po’ di quel contatto viscerale e unidirezionale che hanno i campioni dediti esclusivamente alla propria carriera.

Ora il suo futuro sembra sempre più lontano dal Milan, nonostante il contratto lo leghi alla società rossonera fino al 2014. La società non gli ha offerto il rinnovo, e lui sta pensando di cambiare aria per cercare di ritrovarsi. C’era qualcosa di speciale nel primo Boateng. Sarebbe un peccato lasciarsi andare così.

 

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