MONTOLIVO, Riccardo: 8

AC Milan v Juventus FC - Serie ANessuna consacrazione, semplicemente una conferma, importante e decisa, in una grande squadra. La prima stagione al Milan di RICCARDO MONTOLIVO è stata un successo: lo scetticismo iniziale, esagerato, è stato ben presto cancellato da prestazioni e giocate in campo di classe ed eleganza. Impossibili da dimenticare e criticare. Monto si è preso fin da subito le chiavi del centrocampo rossonero, è arrivato a Milanello in punta di piedi, in silenzio, ma nel gruppo si è inserito velocissimo e nella maniera giusta. Rispetto ed educazione, il resto lo hanno fatto i piedi. Lanci, appoggi, passaggi smarcanti e anche 4 gol (eguagliando il suo record di reti personale con la Fiorentina nel 2008/2009 e 2011/2012). E’ il giocatore più forte della mediana, per distacco. Ad oggi imprescindibile, quasi insostituibile. E’ anche l’uomo dei record: dopo soli due mesi di campionato è arrivata la fascia di capitano, decisione presa di comune accordo dall’intera rosa, un’idea anche di Berlusconi. E dall’anno prossimo quella fascia al braccio diventerà definitvamente sua. Un gesto coraggioso, storico e segno di un cambiamento. Nessuno scandalo, anzi un passaggio di consegne ideale: da Ambrosini a Montolivo, stesso ruolo e simile atteggiamento, lasciando parlare il campo senza inseguire le telecamere. Leader.

MOMENTO FLOP Scegliamo la sfida di Champions League contro il Barcellona. All’andata il Milan avevo vinto incredibilmente per 2 a 0, al Camp Nou serviva gestire, anche perdere ma con uno scarto minimo. Al “Meazza” Montolivo aveva giocato meravigliosamente, a testa alta e con grande animo, ma al ritorno è mancato. Completamente. E’ stata una disfatta, un 4 a 0 senza storia e senza nessun superstite. Una bocciatura europea che deve servire come sprone per arrivare a comandare anche in campo internazionale. L’anno prossimo sarà una stagione difficile, quella della riconferma. Ma il Milan di Montolivo ci sarà ancora, così come la Champions.

MOMENTO TOP La partita dell’anno per Montolivo non può che essere quella in casa contro la Juventus. Era il 25 novembre 2012 ed il Milan navigava in zone di classifica deludenti, a tratti preoccupanti. In campo non ci sono né Ambrosini, né Abbiati, né Bonera: manca il capitano. Ed all’ingresso in campo delle squadre a San Siro ecco la sorpresa: il primo della fila nei rossoneri è il numero 18. Sguardo serio, attenzione ai particolari, non si è fatto prendere da timore e paura lasciando spazio ad un’ora e mezza di dominio incontrastato. Uno dei migliori in campo, superiore a Pirlo e Vidal. Quella vittoria, 1-0 rigore di Robinho, rappresentò una tappa cruciale per la rinascita del Diavolo. E Monto c’era. Come in tutto il girone d’andata, quando è stato superbo, crescendo a vista d’occhio e riuscendo a convincere anche dopo sconfitte e pareggi.

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