Da Nesta a Silvestre, l’involuzione di un reparto che (non troppo) tempo fa faceva la differenza

Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport. In passato ha collaborato con Bordocampo.net e Sportmain.it.

L. Dimitri - Redattore SpazioMilan.it
L. Dimitri – Redattore SpazioMilan.it

Il bilancio è a posto. Niente follie sul mercato, se esce qualcuno entra qualcuno. Sono queste le parole più abituali che i tifosi rossoneri si sentono ripetere nelle ultime sessioni di calciomercato ed inevitabilmente anche in questa. Ibrahimovic, Nesta, Rivaldo, Ronaldinho, Rui Costa, Shevchenko, Kakà, Inzaghi, Pirlo Seedorf. Sono solo alcuni dei nomi che, nell’ultimo decennio o poco più, sono arrivati a Milanello a far sognare i tifosi del Diavolo.

Ora si tira la corda per prendere il giapponese Honda e si chiede in prestito il difensore argentino Matias Silvestre per sostituire l’infortunato Daniele Bonera. Ed è proprio quello il reparto che maggiormente amplifica le ansie dei tifosi rossoneri già preoccupati per un’altra stagione che non si annuncia per niente facile. Sembra infatti quantomeno un rischio azzardato rischiare di puntare su un giocatore come l’ex interista, reduce da una stagione disastrosa, per puntellare una difesa che ha assolutamente bisogno di elementi d’esperienza e di spessore.

Eppure sia Galliani che Allegri lo sanno bene perché ce lo hanno ripetuto fino allo sfinimento: i campionati in Italia si vincono con la miglior difesa. Ed allora perché da quando è iniziato il mercato si è parlato solo di possibili innesti che riguarderebbero la prima linea? Zapata e Mexes hanno dimostrato di essere dei buoni difensori, soprattutto nel girone di ritorno della passata stagione, ma peccato di continuità e cali di concentrazione durante la stessa partita e avrebbero forse bisogno di una guida ben precisa alla “Sandro Nesta style”.

D’accordo sia il romano che Thiago Silva sono ormai il passato ma pensare di risolvere i problemi con Matias Silvestre ci sembra un’offesa verso chi per anni ha tenuto alta la bandiera rossonera in giro per il Mondo. Poi sugli esterni non ci sono valide alternative al giovane De Sciglio. Kevin Constant è un adattato e sembra molto più bravo e propenso ad attaccare che difendere, Ignazio Abate non ha mai convinto del tutto. Un discorso a parte merita Luca Antonini che con la sua mediocrità riesce a mettere d’accordo tutti quelli che si chiedono il motivo per cui il numero 77 stia per iniziare la sua sesta (sesta!) stagione al Milan.

Twitter: @lino850

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