El Shaarawy ha deciso di restare: la fiducia del Milan, il messaggio al mercato. Ma ci sono due freschi precedenti che preoccupano…

thiago e ibrahimovicInsieme. Non una parole qualsiasi, non un legame qualunque: è l’inchiostro più marcato e deciso che si legge nel comunicato ufficiale del Milan che, nel tardo pomeriggio di ieri, ha pubblicato sul proprio sito. El Shaarawy ha voluto rimanere. Sì perché è stato lo stesso Faraone a convincere Galliani, dimostrando amore e grande attaccamento alla maglia. L’incontro è durato un’ora e mezza (si è svolto poco distante dalla sede di via Turati 3), c’era anche il padre di Stephan, e non c’è mai stata tensione: clima disteso, intenti comuni ma anche precisazioni chiare: i rossoneri vogliono vedere la persona, prima che il calciatore, dei primi mesi, non quella che ha chiuso il campionato in calo e flessione, non solo in campo ma anche come atteggiamento. La risposta è stata sì, sorridente e sentita.

Il Faraone ha espressamente chiesto di restare, Galliani ha subito acconsentito. Ma non si può nascondere quello che è successo durante la Confederations Cup, quando El Shaarawy sembrava essere davvero sul mercato, con ipotesi, nomi e scambi senza fine: da Kakà a Jovetic, passando per Pastore, Torres, Hernanes ed Higuain. I tifosi del Milan sono rimasti felici e soddisfatti, ma forse non convinti a pieno.

Impossibile dimenticare il passato, la scorsa estate, quando Ibra e Thiago Silva vennero dichiarati incedibili e poi venduti al PSG, senza rispetto e chiarezza. Lasciarono e salutarono dopo che nel ritiro estivo di Milanello furono confermati, avendo percorso una strada simile a quella di El Shaarawy quest’anno. Conferma, fiducia, cessione. E con il nuovo ritiro in arrivo, incubo e precedenti sono dietro l’angolo. Ci si aspettano fatti, non più dichiarazioni, importanti, senza vendere la permanenza del Faraone come il vero colpo del mercato, specie se poi le cose dovrebbero cambiare. E come?

Semplice, la fiducia incassata da El Shaarawy è anche il modo più chiaro per capire davvero le squadre realmente interessate al giocatore: è il momento di fare offerte concrete. E la sensazione, dopo l’offerta dell’Anzhi, allettante quanto poco affascinante, rifiutata dal Milan, è che in questo caso lo scenario tornerebbe incandescente. El Shaarawy è del Milan, da ieri sempre di più, da oggi come non mai. Ma qualche indizio che non fa ancora dormire sonni tranquilli c’è.

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