Esuberi = tesoretto. Non solo Robinho e Boateng, ecco chi potrà sbloccare il mercato rossonero

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi dieci anni di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), dal 2011 si occupa di comunicazione di manifestazioni fieristiche. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter.

P. Di Rienzo - Caporedattore SpazioMilan.it
P. Di Rienzo – Coordinatore SpazioMilan.it

La rosa ideale è di 23 giocatori”. Massimiliano Allegri l’ha sempre ribadito, fin dai primi tempi al Milan. A Max, come a tanti suoi colleghi, non piace dover far fronte a mugugni o ripicche per problemi d’abbondanza. Il tecnico toscano è uno di quelli che preferisce puntare su uno zoccolo duro, senza pescare in un cesto pieno di elementi non sempre al top della forma o comunque avulsi dai piani tattici. Il Milan che si è radunato l’altroieri presenta una rosa di partenza di 34 giocatori che dovrà giocoforza essere sfoltita. Per due ragioni di fondo: la prima è proprio data dalla richiesta di Allegri, che preferisce lavorare con un gruppo più ristretto, la seconda è rappresentata dal mercato. La cessione di Robinho, prima, e di una serie di altri elementi, dopo, possono davvero sbloccare altre operazioni in entrata che diversamente non sono fattibili.

Accantonato per un attimo il discorso portieri, che saranno i tre dell’anno scorso (Abbiati, Amelia e Gabriel, in ordine alfabetico), c’è almeno una squadra intera che cerca destinazioni. A partire da Luca Antonini, fuori dai giochi già l’anno scorso, anche a causa di infortuni. Quindi Bartosz Salamon, fino a qualche giorno fa ad un passo dalla Sampdoria, ma pronto ad una stagione altrove. Per non parlare di Didac Vilà, che mai è riuscito a scalare gerarchie dalle parti di Milanello. Si prosegue con Rodney Strasser, reduce da un prestito infruttuoso a Parma, Bakaye Traoré, forse piazzabile in Francia, Occhio in uscita a Kevin-Prince Boateng, sul quale non sembrano ancora esserci offerte concrete. E in attacco l’estate potrebbe mettere in vetrina le doti di Giacomo Beretta, elemento appetibile per una cosiddetta “provinciale”.

Tutta gente a libro paga che Adriano Galliani non disdegnerebbe di piazzare per alleggerire il bilancio e guardare altrove per pescare uno o due elementi di qualità, più funzionali al progetto tecnico di Allegri. Per carità, non è solo il Milan a dover affrontare questi problemi. L’Inter sta tentando di dare il benservito a Schelotto e Silvestre. La Juve ha ancora grattacapi in esubero come Felipe Melo, Martinez e Ziegler.

Impostazioni privacy