SM ESCLUSIVO/ Takahashi (Asahi Shinbun): “Honda porterà tifosi e sponsor al Milan. In Giappone è un’icona di stile, più di Nakata”

honda“Honda alimenterà un nuovo fenomeno Nakata“. Parola di Megumi Takahashi, decana della stampa estera presente a Milano, nonchè corrispondente dell’Asahi Shinbun, uno dei principali quotidiani giapponesi. Lei, come tutti i colleghi nipponici (sportivi e non), sono certi che l’ormai più che probabile arrivo di Keisuke Honda al Milan rappresenterà un motivo in più per alimentare turismo e indotto sul capoluogo lombardo.

Qual è il valore economico-sociale di un’operazione del genere?
Il Giappone è un Paese molto giovane per il calcio, essendo la J-League nata solo nel 1992. Ovviamente tutti hanno sempre guardato all’Italia come la patria del calcio e il fatto che un giocatore giapponese riesca ad approdare in una grande squadra della Serie A viene visto come qualcosa di eccezionale”.

Che immagine ha offerto Honda in patria?
“Intanto, mi auguro che possa fare bene e da giapponese sono particolarmente orgogliosa di questa notizia. Sai, quando io ero piccola tutti i ragazzi giapponesi sognavano di diventare giocatori di baseball. Nel giro di vent’anni è cambiato tutto…”.

Tornando a Honda…
“E’ un’icona. In Giappone ha lanciato anche un profumo ed è diventato famoso perchè usa indossare sempre due orologi a entrambi i polsi. E’ un modello positivo, che lancia mode”.

Un po’ come fu Nakata?
“Lui quando tornava in Giappone trovava decine di fotografi all’aeroporto di Tokyo Narita pronti a immortalarlo per promuovere i vestiti che indossava. Faceva effetto vederlo…”.

Quali ricadute potranno esserci per il Milan e per Milano?
“Aumenteranno i turisti e gli appassionati di Milan e di calcio italiano. Accadde per Nakata, che non giocava a Milano, ma a Perugia. Immagino che ci sarà tanta gente spinta a venire qui non solo per la cultura, per la moda, per lo shopping… Ci saranno tanti giapponesi desiderosi di andare a San Siro. Senza contare gli sponsor. Penso che il Milan abbia pensato a Honda tenendo d’occhio il marketing…”.

Com’è il primo impatto di un giapponese a Milano?
“Io sono nata e cresciuta a Tokyo, quindi penso che Milano sia una città più vivibile. E’ una capitale morale sotto molti aspetti e credo sia l’ideale per chi debba integrarsi nelle abitudine occidentali”.

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