Pepita Onlus e AC Milan: laboratori di responsabilità attiva per le squadre giovanili

PEPITA-Dajko1Cominceranno a fine agosto gli incontri degli operatori di Pepita Onlus, la Bottega dell’Educare, con le con le squadre del settore giovanile dell’AC Milan pronte per il ritiro di fine estate. Da tempo i fatti di cronaca con al centro bulli e bulle sollecitano riflessioni su come affrontare e frenare un fenomeno sempre in divenire che sembra toccare le giovani leve di una società civile allo stallo.

#Usalatesta è il modello creato dalla cooperativa sociale per coinvolgere ragazzi, famiglie ed educatori in una metodologia attiva, fondata sul “mettere in gioco” vissuti, emozioni, sensazioni ed esperienze personali nella sperimentazione diretta, grazie alla quale i ragazzi recepiscono e fanno propri i concetti divenendone portatori.

Pulcini, esordienti, giovanissimi, oltre 130 ragazzi dagli 8 ai 14 anni, impegnati negli allenamenti in casa Milan, prenderanno parte a laboratori interattivi, guidati da pedagogisti, educatori e psicologi e messi a punto per far leva sul senso di responsabilità verso se stessi e verso gli altri per comprendere e affrontare il cyber bullismo fuori e dentro il campo. Partendo dalle singole esperienze, attraverso giochi e attività i ragazzi saranno in grado di “tirare fuori” le loro emozioni di fronte al problema e di generare essi stessi possibili soluzioni tradotte poi in messaggi efficaci per una campagna di sensibilizzazione contro il bullismo. Per i più piccoli il risultato finale sarà un “manifesto” ad uso dei loro coetanei veicolato attraverso un gadget simbolo prodotto appositamente sugli slogan creati per divulgare i messaggi. Ai più grandi, ospitati presso il Residence, invece sarà affidato il compito, sotto la supervisione di Cohn&Wolfe, agenzia di comunicazione internazionale, di produrre due spot d’effetto, giocati sul senso delle regole nel calcio e nella vita, che saranno diffusi attraverso i canali della Società – il sito, lo stadio e le scuole calcio – prima di ogni partita. Obiettivo finale: educare i giovani alla responsabilità attiva, renderli consapevoli dei rischi dell’abuso delle tecnologie di cui dispongono e mettere il bullo alle strette.

I DATI RECENTI – Oltre il 90% degli adolescenti in Italia sono utenti di internet e il 98% di essi dichiara di avere un profilo su uno dei social network più conosciuti (facebook, twitter), il 52% dei giovani utenti di internet si connette almeno una volta al giorno, il 70% dichiara di aver chattato con uno sconosciuto almeno una volta. Il popolo dei nativi digitali riceve un cellulare in dono intorno ai 9 anni nel 44,4% dei casi, nel 17,6% prima dei sette anni.

E con gli smartphone l’accesso a Internet diventa incontrollabile. Un canale sempre aperto dove oltre agli amici possono trovare spazio anche offese, umiliazioni fatte di aggettivi pesanti e violenze verbali, filmati con immagini spesso rubate che possono compromettere il fragile equilibrio di un giovane o di una giovane ancora così insicuri di sé e del proprio corpo. Grandi opportunità, la possibilità di essere sempre “taggati” nel quotidiano virtuale della tua rete di amici, ma ancora scarsa consapevolezza dei rischi che un uso improprio di mezzi e linguaggi può comportare per loro e per i loro coetanei.

EDUCARE ALL’ASCOLTO – “Fondamentali sono l’ascolto e la capacità di mettere dei limiti”, spiega Ivano Zoppi, Presidente di Pepita Onlus, “perché il controllo da parte dei genitori diventa sempre più difficile. I ragazzi di oggi hanno più difficoltà ad aprirsi alla relazione e il bullismo nasce spesso da disturbi relazionali e della sfera affettiva. I genitori, come gli animatori che stanno con loro, hanno il compito di educare e per farlo è importante darsi tempi e regole per tenere vivo il dialogo”. Per questo i laboratori di Pepita Onlus non propongono alcun approccio frontale e cattedratico, ma una forma di edutainment che permette a tutti di “dare” il proprio contributo e divenire soggetti attivi per la comunità.

PEPITA, LA BOTTEGA DELL’EDUCARE – Da anni Pepita conduce le sue battaglie su tutto il territorio nazionale con interventi specifici in centri di aggregazione, oratori e società sportive, per sostenere i giovani nella crescita e prevenire manifestazioni di bullismo e cyberbullismo. In gennaio ha vinto il bando finanziato dalla Commissione Europea “Addressing sexual bullying across Europe”. Nella cordata del progetto Daphne, con capofila il Regno Unito, anche Bulgaria, Lettonia, Slovenia, Pepita è l’unico soggetto italiano

In Italia Pepita ha ottenuto partnership importanti, come Fondazione ATM (dove ha realizzato una serie di incontri nelle colonie estive) e Cohn&Wolfe per indire un contest aperto alle migliori campagne di comunicazione realizzate dai ragazzi per i ragazzi per diffondere best practices e attitudini positive nell’affrontare il bullismo.

Per informazioni www.pepita.it.

Ufficio Stampa
Barbara Reverberi
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