Taiwo al Bursaspor: storia di un fallimento da non ripetere più

taiwoDa ieri Taye Taiwo è ufficialmente un giocatore del Bursaspor, club turco, che, grazie alla squalifiche per calcioscommesse di Fenerbache e Besiktas, disputerà i preliminari di Champions League ed è una della possibili avversarie proprio del Milan.

Dopo due prestiti consecutivi al QPR e alla Dinamo Kiev, squadre che non hanno voluto puntare su di lui e lo hanno rispedito al mittente, il nigeriano ha trovato una compagine che ha creduto in lui, facendogli firmare addirittura un triennale. La fiducia, già, proprio quella che è gli è mancata nei sei mesi a Milano, quando Massimiliano Allegri gli ha fatto saggiare il terreno di gioco solo quattro volte, decisamente poche per un giocatore che al Marsiglia e nella Nazionale del suo paese ha sempre ricoperto un ruolo fondamentale. Il Milan lo ha acquistato a parametro zero, quindi ha ottenuto anche una piccola plusvalenza, ma il nativo di Lagos è l’esempio della mossa di mercato da non ripetere più per la società di Via Turati: ingaggiare un giocatore per poi relegarlo costantemente in panchina è deleterio sia per la società che per lo stesso calciatore. Non c’è dubbio che il terzino abbia fatto difficoltà ad adattarsi ad un calcio meno fisico e più tecnico di quello francese, ma la sua esperienza internazionale avrebbe meritato qualche occasione in più, invece che una sola partita da titolare e tre da subentrato. Aggiungendoci che le alternative erano Mesbah ed Antonini, di certo non due campionissimi del ruolo, Allegri avrebbe potuto usufruirne con maggiore costanza, ma tutto quello che lui vede magari in allenamento a noi è ovviamente oscuro, quindi avrà avuto i suoi buoni motivi.

Indipendentemente da quella che è stata la sua poco felice esperienza rossonera, da tale situazione i dirigenti rossoneri, che non hanno ceto bisogni di consigli da parte nostra, trarranno sicuramente un buon precedente per i prossimi acquisti di mercato. Non è tutto oro (i parametri zero) quel che luccica…

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