Per Allegri è già ora di dare la scossa. E di tagliare i rami secchi

Andrea Longoni è giornalista professionista dal 2010. Lavora dal 2006 nella redazione sportiva di Telelombardia e Antenna 3. Inviato a seguito del Milan a Milanello e sui campi, conduce la trasmissione QSVS ogni martedì sera. Da quest’anno collabora con SpazioMilan.it: è sua la firma dell’editoriale del venerdì.

A. Longoni (Mediapason)
A. Longoni (Mediapason)

Le cinque pere prese in 36 minuti dal Manchester City fanno male. Vero, era amichevole. Vero, non c’era in campo la difesa titolare. Ma se ti chiami Milan un parziale simile non lo puoi tollerare.

Ho commentato la partita in diretta su Antenna 3, e all’ultima rete di Dzeko mi sono lasciato scappare un sincero “se vanno avanti così la panchina di Allegri è seriamente in pericolo”. Non volevo fare il ‘bombarolo’, lo pensavo veramente, ricordando la pubblica reprimenda di Galliani al tecnico un anno fa, dopo il 5-1 in amichevole rimediato dal Real Madrid.

Buon per Allegri che il risultato ha assunto poi una sembianza meno drammatica e che, suo malgrado, Berlusconi nelle ultime ore abbia avuto decisamente altri pensieri. E’ evidente che il solo Silvestre in difesa non basta, e che il centrocampo necessita di rinforzi di qualità: il solo Montolivo non può bastare a far girare la squadra. Nocerino e Boateng hanno ripreso da dove avevano lasciato: impalpabili. Niang invece è il giovane che nonostante frequenti una scuola di primissimo livello, non apprende la lezione e, se possibile, invece di migliorare fa passi indietro.

Ma proviamo a trovare anche qualcosa di buono in queste prime uscite, perché, di fatto, non tutto è da buttare. Bene e per certi versi sorprendente la rinascita di De Jong, incoraggiante il ritorno al gol di El Shaarawy, mentre la sensazione è che Petagna farà parlare molto di sé. A dispetto dei 18 anni da poco compiuti, il ragazzo ha dimostrato di poterci stare nel Milan: fisico sorprendente, ma anche buona tecnica e personalità lo possono portare lontano. Sperando che anche lui tra un po’ non alzi la cresta, in tutti i sensi.

Twitter: @AndreaLongoni5

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