Con questa difesa e questo mercato, un inizio così era anche prevedibile

Con l’inizio della stagione 2013/2014, partita ufficialmente martedì scorso con l’andata dei preliminari di Champions League contro il PSV Eindhoven, ritorna anche il nostro Borsino, che vi terrà compagnia fino al prossimo maggio, con le principali notizie in positivo e/o in negativo della settimana appena trascorsa!

 

SquadraPronti via è sempre il solito pessimo Milan di inizio stagione. Come sempre più spesso sta accadendo negli ultimi anni, ancora una partenza con il piede sbagliato per la “sbandata banda” di Allegri. Evitando di scomodare l’ormai trita e ritrita “fatal Verona”, candidamente bisogna ammettere che la squadra vista ieri al “Bentegodi” è ben lungi dall’essere una squadra almeno decente. Escluso il primo quarto d’ora di ordinaria amministrazione, coinciso con il vantaggio di Poli, i rossoneri sono letteralmente scomparsi dal campo, eclissati dal neo promosso Hellas e da un sempreverde Luca Toni. Lo ha sottolineato anche Allegri a fine partita, che bisogna prendere esempio dal centravanti campione del mondo, riferendosi probabilmente ai tre attaccanti ma nascondendo anche sue evidentissime responsabilità. Il Milan di ieri era spento, fiacco, stanco, senza idee e soprattutto senza corsa, sovrastato dall’entusiasmo di una neopromossa che si doveva battere. I contropiedi gialloblu confrontati con i tentativi di ripartenza rossonera sembravano degli uragani. Loro rapidissimi ad attaccare spazio e profondità, noi, la squadra più titolata al mondo, fermi, incapaci di correre e di dettare passaggi normalissimi. Ovviamente la responsabilità non è da ascrivere al solo reparto offensivo inesistente, ma anche a un centrocampo immobile, a una difesa da brividi, a un portiere sempre insicuro e a un allenatore che è sembrato senza idee, così come il resto della dirigenza. Speriamo di venire smentiti sin da subito, perché un’eliminazione mercoledì getterebbe l’intero ambiente in un tunnel senza uscita. IN RIBASSO.

Il reparto che ha lasciato le maggiori perplessità è ancora quello difensivo. Dall’inizio della scorsa stagione non sembrano essere passati dodici mesi, ma dodici ore. Tutto è rimasto fermo, drammaticamente uguale al girone di andata 2012/2013. La difesa rossonera rimane cronicamente incapace di opporre anche una minima resistenza nel gioco aereo, nelle palle inattive, qualunque sia la squadra che si incontra. Eppure i nostri difensori non sono certo dei nani da giardino. E allora non si capisce perché, dopo un anno intero, ancora si incappa in questi errori grossolani. Ma non solo questo. L’intero reparto è un disastro. Mexes è sempre in ritardo e commette falli evitabili, Zapata è un continuo di errori ed è sempre più lento e impacciato, Abate non spinge a dovere, mentre Constant è completamente inesistente, non difende e non attacca.  È inutile girarci intorno, gli errori della difesa rossonera costituiscono ormai una vera e propria piaga. Allegri deve trovare al più presto una soluzione, e forse Galliani e Berlusconi dovrebbero aiutarlo mettendo mani al portafogli. IN RIBASSO.

La consolazione, anche se tutto si deciderà nella partita di mercoledì, già crocevia della stagione, è stata la partita contro il PSV in settimana. Contro gli Olandesi si è certamente visto un Milan di gran lunga più brillante rispetto a quello sceso ieri in campo contro l’Hellas Verona, che aveva fatto sperare in un inizio di campionato certamente migliore. Nonostante qualche solita amnesia difensiva, infatti, i ragazzi di Allegri, a parte qualche elemento, sono apparsi in palla, più mobili e in grado di creare (e sprecare) numerose azioni da gol. Nonostante un pareggio nel complesso meritato, i rossoneri non avrebbero rubato nulla se avessero portato a casa la vittoria. E allora, vediamo di ripartire da lì, dalla solita mentalità Champions, perché adesso un fallimento rappresenterebbe un danno irreparabile per la società. IN RIALZO.

A parere di chi scrive, notevoli responsabilità per lo scarso gioco visto ieri a Verona sono imputabili a un mercato finora molto striminzito per gli obiettivi che deve porsi una società come il Milan. Sono mancati colpi importanti sia in arrivo che, cosa ancor più clamorosa, in partenza. Infatti, Galliani non è riuscito a piazzare, desiderio anche di molti tifosi, né Robinho, né Boateng, impedendo di accumulare un gruzzoletto che sarebbe stato indispensabile per agire poi in entrata. Ne è seguita una paralisi del mercato rossonero, l’unico, tra le grandi di A, a non aver fatto registrare il cosiddetto colpo a effetto. Alcuni nomi, come quelli di Honda, Ljaijc ed Eriksen sembrano sempre a un passo dal concretizzarsi, ma non si concretizzano mai. Tuttavia, come già era noto e la partita di ieri ne ha dato la drammatica conferma, i ruoli sui quali bisogna intervenire urgentemente e in maniera decisa sono il centrocampo e soprattutto la difesa, con almeno due innesti di qualità per quest’ultimo reparto. Invece, al centro dei desideri sembrano esserci sempre gli attaccanti. Ma ogni discorso rimarrà vano in caso di mancato passaggio del preliminare, e probabilmente anche se si dovesse passare. IN RIBASSO.

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