E se il colpaccio fosse Kakà?

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi dieci anni di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), dal 2011 si occupa di comunicazione di manifestazioni fieristiche. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter.

P. Di Rienzo - Caporedattore SpazioMilan.it
P. Di Rienzo – Coordinatore SpazioMilan.it

Non è una suggestione. E nemmeno una fantasia buttata lì. Ma questo Milan potrebbe scommettere su Kakà. E l’affare quest’anno avrebbe più senso rispetto alla scorsa estate. Per tanti buoni motivi.

La prima ragione è di natura squisitamente tattica. E’ noto ormai che Silvio Berlusconi nella famosa cena di Arcore del 2 giugno (quella della conferma di Allegri) avesse chiesto in maniera esplicita che il Milan giocasse col trequartista dietro a due punte. Messe a posto queste ultime due caselle con Balotelli ed El Shaarawy, mancava e manca il rifinitore (o chiamatelo come meglio credete). Si pensava a Saponara, ma poi si è capito che tra problemi fisici e la volontà di non mettergli pressione addosso, l’idea è presto tramontata, parlando dell’undici titolare. Poi si è andati dritti su Honda, che sicuramente arriverà a gennaio, ma che è apparso subito come un ottimo affare per il marketing, tutto da valutare in chiave tattica. Quindi Boateng, ma questo Boateng è improponibile, all’unanimità. E se è vero che “certi amori non finiscono”, come ci raccontò Galliani un anno fa a quest’epoca, allora per Kakà oggi si potrebbe riaccendere la fiamma. E non escluderebbe comunque l’arrivo del giapponese, facendo crescere con la giusta calma Saponara. Inoltre un anno dopo la tormentata trattativa col Real Madrid, stavolta il Milan potrebbe far leva su una scadenza di contratto lontana, ma comunque più vicina: giugno 2015.

Secondo punto. Kakà cerca riscatto e a Madrid, pur con Ancelotti in panchina, sembra chiuso. La sua voglia di riprendersi il palcoscenico, in vista di un Mondiale in casa il prossimo giugno, rappresenterebbe un’arma in più per qualsiasi squadra oggi volesse credere in lui. Al Milan, inoltre, non avrebbe problemi di ambientamento. E addirittura potrebbe essere un uomo-spogliatoio di vitale importanza, quello che Allegri cerca da più di un anno.

Terza ragione. Il Milan potrebbe assestare un colpo di mercato “pesante” anche in chiave berlusconiana. La condanna del Cavaliere è destinata a cambiare le carte sullo scacchiere politica, ma il Presidente Onorario potrebbe “cavalcare” il cavallo rossonero per fare il pieno di un rinnovato entusiasmo.

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