Tenere d’occhio l’Audi Cup per le bocciature. Stephan risponde alla cedibilità di Galliani, mentre Niang scappa e Honda si defila

Daniele Mariani è nello staff di SpazioMilan.it fin dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, e vicedirettore dal 2012. Conduce “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT). Dal 2011 collabora col Giornale di Vimercate.

D. Mariani (vicedirettore SpazioMilan.it)
D. Mariani (vicedirettore SpazioMilan.it)

Sorprese, conferme e bocciature, quelle da tenere più sotto d’occhio dopo l’Audi Cup che il Milan ha affrontato a Monaco. Contro il Manchester City è stata una mezz’ora colpevole e senza scuse, una sconfitta pesante e meritata: c’erano assenze ed infortuni pesanti, ma il confronto con una squadra internazionale non è stato un successo. Ma il vero campanello d’allarme è per alcune riserve. Amelia, insicuro (nonostante l’assedio coi Citizens) e meno forte di Gabriel che comunque deve ancora crescere parecchio, Antonini, anche se deve rimanere per mancanza di terzini, Zaccardo, spero possa partire in favore di un Granqvist, e Traoré ed Emanuelson, in attesa di essere ceduti all’estero.

E poi c’è Niang, per niente sicuro di restare ancora in rossonero. In ogni caso sarebbe in prestito, di sicuro rientrerebbe in un’operazione di scambio, al momento è più probabile l’ipotesi Sampdoria per la seconda metà di Poli che quella del Genoa per Kucka, nome rientrato prepotentemente nei radar e destinato a rimanere fino al 2 settembre: è indubbio che sarebbe una piccola bocciatura, salutare ma senza sicurezze. Il terzo posto conquistato nella manifestazione andata in scena all’”Allianz Arena” ha registrato il fondamentale ritorno alla rete di El Shaarawy, circostanza essenziale per il Milan ma soprattutto per Stephan, visibilmente frastornato e poco sereno dopo la non incedibilità che Galliani ha deciso e mai smentito (nell’intervista di ieri a La Gazzetta dello Sport e SportMediaset si è compreso ogni suo dispiacere, un Faraone che ha bisogno di sentirsi sicuro e che chiede sicurezze): la doppietta di mercoledì scorso è la ricetta migliore.

Senza dimenticarci del solito De Jong, è ancora presto per parlare di certezza dopo il lungo infortunio ma merita parole “grosse” per impegno e dedizione, Poli, adatto ad esigenze di squadra e Allegri, e Petagna, sorprendentemente (almeno per quanto mi riguarda) per essersi già dimostrato all’altezza di dare “sportellate” anche con i grandi. Nessun caso Vergara, ancora indietrissimo nello studio di tattica e Serie A, nessun allarmismo sul fronte assenze. Balotelli è leggermente in ritardo sulla tabella di marcia ma è carico in USA, Montolivo e Zapata sono vicini a riprendere i compagni con una condizione accettabile. Mexes, De Sciglio e Robinho preoccupano di più ma due dei tre, meno Mattia, dovrebbero essere all’80% per i playoff Champions (venerdì prossimo i sorteggi).

Aspettando il Chelsea di Mourinho, Ljajic, siamo ad un punto chiave della trattativa, dopo l’offerta ufficiale di 8 milioni si aspetta il divorzio, non per forza imminente, con la Fiorentina, e forse Honda, che piano piano si defila per dare spazio ad un ritorno possibilissimo di Kakà.

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