Montolivo: “La fascia è da dividere con altri, ringrazio Abbiati e Bonera. Siamo più forti e pronti. Balo? E’ un giovane vecchio…”

montolivoTutto si può dire di Riccardo Montolivo tranne che le responsabilità lo possano spaventare. Ecco perchè il centrocampista si appresta con serenità e determinazione a indossare la fascia di capitano del Milan, ereditata da Massimo Ambrosini. E con la stessa tranquillità racconta le sue emozioni partendo da un dato: “Il Milan è un gruppo di bravi ragazzi“, dice in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

Io mi vedo sempre uguale, sono dieci anni e più che mi comporto allo stesso modo – dichiara l’ex regista della Fiorentina -. Probabilmente quando uno si trova di fronte alla prova più importante dà il meglio di sé. Ma non basta quello che ho fatto per dire di essere da Milan: bisogna confermarsi per più stagioni. Bisogna dimostrare qualcosa e stupire tutti i giorni“. Poi da capitano parla dei suoi compagni, a partire da Mario Balotelli: “Non ha bisogno di trattamenti particolari. Quando ha sbagliato, glielo ha fatto notare la società. E poi è un giovane vecchio, da tempo sa sopportare le pressioni”. Ma soprattutto Monto ringrazia due compagni di squadra: “Abbiati e Bonera sono stati dei veri signori. Per me la fascia è un onore, un peso e soprattutto una cosa da dividere con altri. Al Milan, come mi ha spiegato Ambrosini, è sempre stato così: sono sempre stati in 5-6 a guidare il gruppo. Cori razzisti? C’è un arbitro che deve decidere: quando i buuu diventeranno tali da coinvolgere sul piano emotivo uno dei nostri, lo faremo presente, e spetterà a lui stabilire che cosa fare”.

Quindi sulle voci dello scorso maggio circa un possibile addio di Massimiliano Allegri: “Onestamente dopo il finale di stagione si capiva che c’era questa possibilità, però sono contento che non sia accaduto nulla. Allegri ha tutto ciò che serve per guidare una grande squadra“. E sul proprio ruolo in campo: “Io gioco dove lui pensa sia meglio per la squadra, lo ripeto e non è una dichiarazione diplomatica“. Tra i compagni di reparto quest’anno c’è Nigel de Jong che durante la scorsa stagione l’infortunio al tendine d’Achille costrinse ad un lungo stop: “Non è un cagnaccio che recupera palloni e basta – dice Montolivo -. Ha qualità, viene dalla scuola dell’Ajax e lì ti insegnano a giocare la palla sempre. E poi ci alterneremo come sempre“. Ma a centrocampo c’è un altro elemento su cui il capitano rossonero punta: “Poli ha chance per il Mondiale, farà una grande stagione“. A proposito di giovani: “Cristante lo conoscevamo già. Mi ha stupito Petagna, ma per la prossima stagione punto anche su Iotti”.

Non manca la domanda sull’amico Giampaolo Pazzini: “La strada verso il rientro è lunga. Però lui si sente più che mai dentro il progetto Milan, attaccato alla squadra. Ci darà tanto“. E su Stephan El Shaarawy: “Ha vent’anni e deve metabolizzare alti e bassi. Ci siamo passati tutti, la crescita di El Shaarawy è stata esponenziale e le pressioni sono state tante. Sono certo che si confermerà e sarà anche al Mondiale. Deve crearsi un filtro, è un processo di crescita normale”.

Infine sulle possibilità di questo Milan: “Siamo più squadra di un anno fa. Siamo più forti, ci sentiamo più pronti. La favorita per lo scudetto è la Juve, era forte e si è rinforzata. In seconda fila ci sono tanti club: Inter, Roma, Fiorentina, Napoli. E Milan. Un tatuaggio per lo scudetto? Ci potrei pensare se non fosse che il mio cervello è concentrato sul playoff e oltre quello non vado…”.

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