De Jong: “Sono tornato più forte per vincere lo scudetto, mi sento leader. Balotelli è cambiato a 360 gradi rispetto a Manchester…”

De JongTanti mesi fuori dal campo, dai primi di dicembre al raduno di Milanello. Utili per recuperare al meglio dal più noioso degli infortuni: il tendine d’Achille. Ora Nigel de Jong è pronto a prendere in mano il centrocampo del Milan e fissa già l’obiettivo: “Scudetto“. Senza dubbi.

“Non è facile lavorare e sudare senza poter giocare, ma era necessario – ha spiegato il centrocampista olandese in un’intervista alla Gazzetta dello Sport -. E’ stato un peccato per tutti che io mi sia infortunato in un momento delicato della stagione, e importante per il mio adattamento alla Serie A. Ma è successo. Forse il mio corpo aveva dato troppo ed era arrivato al punto di rottura”. E ancora sul lungo stop: “Ho pensato soprattutto a utilizzare il tempo per tornare più forte. Mi sono impegnato per questo e ho avuto un grande supporto da parte di tutti nel club, compagni, dirigenti, tifosi. Il Milan è veramente una famiglia”.

Quindi sul modulo: “L’importante è muoversi e agire come squadra. Giocare uniti. Io come Pirlo? Io sono Nigel e vivo il calcio a modo mio. Non mi sono mai confrontato con nessuno, penso a essere quello che sono. E come ho detto credo che una squadra vada giudicata nel suo insieme. Ho molto cuore, motivazioni fortissime, lavoro per i compagni. Questo è quello che posso dare, quello che faccio in ogni partita. Leader è una parola molto grande, ma mi piace. Non serve la fascia per essere un leader, serve l’opinione che hanno di te nello spogliatoio e come ti comporti in campo”.

Sulla stagione al via e le prospettive del Milan, de Jong è più che positivo: “Molti giovani sono migliorati, stiamo lavorando bene. Perchè tutti si allenano duramente, e questo è il dato più importante. Questo Milan ha un modello, si basa sui giovani come fa l’Ajax, dà una chance ai ragazzi“. E sul rapporto con Mario Balotelli: “E’ un grande giocatore, cresciuto tantissimo. Ero con lui al Manchester City e mi ricordo dei discorsi che faceva. Ogni tanto diceva cose sciocche, faceva cose sciocche. Qui è diverso, è cambiato completamente, a 360 gradi. Credo che per lui sia molto importante essere tornato vicino alla famiglia, ai suoi amici, in un ambiente che lo ama. E’ un’altra persona. Ride e fa ancora scherzi, come tutti noi, ma non fa nulla di sbagliato”.

Infine l’obiettivo: “A me il bel gioco fine a se stesso non interessa, il mio obiettivo è il successo. Però al successo si può arrivare per tante strade. Scudetto? Lo vede cosa c’è scritto su questa maglia? Milan. Secondo lei che risposta posso dare?”.

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