Le due facce della difesa: male in campionato, meglio in Champions. Alla base ancora tante fragilità

milan-celtic (spaziomilan)La vittoria di ieri è stata più fortunata che meritata, ma le attenuanti c’erano e i tre punti troppo importanti per rimuginare su come sono arrivati. Il day after, però, è dedicato alle riflessioni, al vaglio degli episodi, per rimediare agli errori e ripartire dalle positività.

Sicuramente da sottolineare l’imbattibilità della difesa rossonera in Champions, che dura da due partite consecutive. L’ultimo gol subito dal Milan in UEFA Champions League, infatti, risale al 15′ della ripresa ad Eindhoven, con colpo di testa di Matavz.

Contro il Psv e il Celtic a San Siro, infatti, inviolata la rete di Abbiati, per un totale complessivo di 210′. Questo dato, però, potrebbe essere frainteso, perché non rivela che i pericoli sono tanti, le disattenzioni idem e la confusione spesso pericolosa.

Tant’è che in campionato la situazione è molto diversa, con 5 gol subiti in 3 partite. Curiosa differenza, questa, che non trova una corrispondenza logica ma che ricorda la discontinuità della retroguardia del Milan. Le fragilità sono ancora evidenti e si soffrono molte situazioni con palla inattiva, con conseguente instabilità di tutto il reparto. Il cammino è ancora lungo e questo dato positivo è solo un numero da cui prendere esempio.

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