Napoli: Hamsik leader e Pipita goleador, Reina ancora “incognita”

Chievo Verona vs Napoli - Serie A Tim 2013/2014Stasera, alle 20.45, il Milan è chiamato ad affrontare il primo big match della stagione. A San Siro arriva il Napoli di Benitez che, oltre a trovarsi a punteggio pieno in campionato, è reduce dalla vittoria in Champions League ai danni del blasonato Borussia Dortmund. Il Napoli, in gran forma e galvanizzato dagli ottimi risultati fin qui ottenuti, è il peggior avversario che in questo momento potesse capitarci.

Rafa Benitez schiera i suoi uomini con un 4-2-3-1 di stampo offensivo. Squadra alta ma corta, aggressività, pressing, possesso palla, ritmo, intensità e intenzione di fare la partita dal primo all’ultimo minuto. Sono questi i dogmi del tecnico spagnolo. Gli esterni di difesa sono autorizzati a proporsi in avanti e a effettuare sovrapposizioni con i trequartisti che, in quanto in possesso di grandi doti tecniche, sono soliti alternare azioni personali a giocate mirate a innescare il centravanti. Per evitare frequenti ribaltamenti di fronte, i  fantasisti hanno però anche il compito di ripiegare e di sostenere i due centrocampisti arretrati, in modo tale da fare densità in prossimità della linea mediana. Il Napoli intende schiacciarci nella nostra metà campo e imprimere sin dalle prime battute il proprio stile di gioco.

Punto di forza: Hamsik-Higuain. Sono loro i massimi esponenti di un attacco spumeggiante e al momento concreto. Senza nulla togliere a Callejon e Insigne, in possesso di tecnica e rapidità ma poco fisici e soggetti a cali di forma, Hamsik e Higuain possono vantare una maggiore incisività e continuità di rendimento. Lo slovacco, per completezza di caratteristiche, è uno dei fantasisti più forti del nostro campionato. Tecnica di base, classe, personalità, senso tattico, abilità nei movimenti tra le linee e negli inserimenti, propensione alla conclusione dalla distanza, doti da assist-man ed efficacia nei movimenti senza palla, fondamentali per rendere al meglio nel 4-2-3-1. E’ lui il fulcro del gioco del Napoli: tutte le azioni passano dai suoi piedi o dalla sua mente.

La grande mole di azioni costruita dagli uomini di Benitez, che attaccano dalle fasce ma non tralasciano nemmeno le vie centrali del campo, viene sfruttata al meglio da Gonzalo Higuain. Centravanti in possesso di senso del gol e rapidità e abile nel colpo di testa, El Pipita si trova nelle condizioni di diventare il bomber più prolifico della Serie A. Malgrado non disponga di grandi qualità tecniche, Higuain è una prima punta vecchio stampo: quando gli si presenta l’occasione, disponendo di una squadra che gioca per lui, è difficile che spari a salve. Alla prima disattenzione difensiva, non dovrebbe fare fatica a punirci a dovere. Certo, El Pipita non è essenziale come Hamsik, ma sa essere spietato e decisivo.

Punto debole: terzini poco difensivi e Reina. I difensori esterni dispongono di doti di spinta, tanto da proiettarsi in avanti con regolarità, saltare il dirimpettaio e proporre cross che Higuain può sfruttare al meglio, ma presentano problemi in merito alla fase di copertura. Quando sono chiamati a difendere, spesso commettono errori di posizionamento o ingenuità che portano alla creazione di spazi sulle corsie laterali. Spingendo alla follia, infine, spesso rischiano di lasciare scoperta la loro posizione e di costringere i mediani agli straordinari. Sia chiaro, con due centrocampisti bloccati e con i fantasisti incaricati di ripiegare, le pecche dei terzini possono essere rimediate.

L’altro tasto dolente presente nella formazione del Napoli riguarda il portiere. Reina è un estremo difensore esperto, che sa il fatto suo, ma a volte commette svarioni evitabili ed è vittima di cali di concentrazione. Non sempre è sicuro nelle uscite e, dinanzi a conclusioni dalla media distanza, potrebbe essere colto di sorpresa. Finora, al Napoli, si è ben comportato. Ma alla luce degli sbagli messi in scena ai tempi del Liverpool, possiamo affermare che da un momento all’altro potrebbe incappare in fallo: non è un portiere di sicuro affidamento.

Elemento chiave: Behrami-Dzemaili (o Inler). Il Napoli vince e convince, mettendo in scena un gioco d’attacco eccezionale, per un semplice motivo: i due centrocampisti arretrati interpretano alla perfezione il modulo applicato da Benitez. Corrono, la mettono sulla fisicità e sull’intensità, assicurano compattezza e solidità, fanno da collante tra retroguardia e attacco e contribuiscono a mantenere la squadra alta ma coperta a dovere. Con la loro abilità nella fase di rottura, proteggono la difesa il più possibile e stroncano sul nascere le possibili azioni di rimessa avversarie. Svolgono un ruolo essenziale per l’economia del Napoli.

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