Parisi (ag. FIFA): “Boateng? Molti giocatori non reggono la pressione che c’è in Italia, il nostro campionato è il più difficile al mondo”

BoatengSi tratta di una verità ormai assodata che lasciando andare i giocatori che non brillano più, si contribuisca invece alla loro rinascita. Si potrebbe pensare che sia andata così anche per Kevin Prince Boateng, che da quando è sbarcato in Germania sembra essere tornato quello di un tempo, il potente cecchino su cui poter sempre fare affidamento. Già due consecutivi i gol con la maglia dello Shalke, il ghanese sta emergendo come uno dei giocatori migliori della Bundesliga.

Ma dove aveva lasciato quello smalto negli ultimi tempi al Milan? dov’era finita quella fiamma che ardeva di grinta e determinazione? Quello che adesso si chiedono (a ragione) in molti è se anche ad El Shaarawy non spetti lo stesso destino: possibile che al Milan gli eroi si spengano se non trovano spazio, per poi rinascere altrove? A fare chiarezza sull’argomento ci ha pensato l’agente FIFA Costantino Parisi in esclusiva per Ilsussidiario.net: “Il discorso è mentale, molti giocatori non reggono la pressione che c’è in Italia. E poi c’è anche da valutare la difficoltà del campionato. Quello italiano è il più difficile al mondo, in Bundesliga ci sono due-tre squadre di livello, in Italia se gioca la prima contro l’ultima c’è il rischio di fare brutte figure. Altro discorso per El Sharaawy, in verità il Milan ha da tempo scaricato Il faraone, infatti lo ha cercato di vendere a tutti i costi. Hanno valutato la personalità del giocatore non buona per un ambiente come quello rossonero. Non tutti i calciatori in Italia si dimostrano forti, magari all’estero è più facile per loro”.

Così, a proposito del gol di Zapata e dei (deboli) segnali di ripresa del reparto arretrato: “Zapata e Mexes sono sicuramente giocatori validi, il problema è che alle loro spalle non c’è nessuno. Silvestre per ora acquisto non produttivo. Purtroppo viene da una stagione negativa all’Inter, ha bisogno di fiducia, forse doveva andare in un club dove poteva giocare maggiormente”.

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