Abate a tutto tondo: “Voglio restare a lungo. Kakà esempio illuminante, Balotelli invece…”

Bologna vs MilanIgnazio Abate si è concesso ad una lunga intervista della Gazzetta dello Sport, per analizzare il momento del Milan, tra il tentativo di rimonta in campionato, il ritorno alla grande di Ricky Kakà e il momento particolare che sta vivendo Mario Balotelli, il tutto, ovviamente, insieme a quello che pare essere il principale problema dei rossoneri in questa prima partie di stagione, ovverosia la difesa. Le sue parole denotano il vero tifoso rossonero che è in lui, uno dei pochi rimasti nello spogliatoio di Milanello che sa bene cosa significa essere milanisti e dare l’impossibile per questa maglia.

Non a casa, il terzino azzurro si schernisce quando lo definiscono un “giovane decano”: “Beh, fa un effetto strano. Non sono più un ragazzino ma nemmeno così avanti con gli anni. Eppure è vero, in una ro­sa come questa inizio ad avere una certa età… Spero di essere un buon esempio; sono molto legato al Milan, dove mi vedo a lungo. Ho ancora un anno di contratto, il desiderio è quello di restare“. A proposito di esempi, “Telepass” ne cita uno che tutti i giovani rossoneri dovrebbero prendere nell’estrema considerazione: “Kakà è un esempio il­luminante per tutti, spe­cie per i più giovani. Quando era infortunato arrivava al mattino e andava via la sera. Con quel che guadagna e che ha vinto in carriera potrebbe permetter­si lo stretto indispensabile, e in­vece ha un com­portamento da super top player. Ha tutto per tornare quello di una volta”. Abate, dunque, condivide in pieno i messaggi di mister Allegri sul fare gruppo: “Sono messaggi fondamen­tali. Abbiamo la fortuna di la­vorare in un club come il Mi­lan e in un posto come Mila­nello. E’ sbagliato pensare di venire qui soltanto a timbrare il cartellino, e poi andare a ca­sa. Occorre dedicarsi al nostro lavoro a 360 gradi. Del resto la sua maggior qualità è l’equilibrio. Ci ha sempre trasmesso fiducia, anche nei mo­menti peggiori. Così come non si esalta. Sa gestire le pressio­ni e in questi tre anni non gli si può rimproverare nulla: ha fatto tutto ciò che doveva, compreso il miracolo dell’ulti­mo terzo posto“.

Chi, invece pare non passarsela bene è la difesa rossonera, con tredici gol subiti in otto partite: “Là dietro dobbiamo ancora crescere tanto, ma quando si subiscono 13 gol in 8 gare è ri­duttivo dare la colpa solo alla difesa. Galliani dice che è meglio se tornasse Thiago Silva piuttosto che Ibra? Mi sa che ha ragione lui, in questo periodo servirebbe di più un difensore (ride, ndr). D’altra parte Thiago è il più forte al mondo, riaverlo sarebbe tanta roba“. A proposito di difensori “mondiali”, Abate vuole rivolgere un pensiero a Sandro Nesta all’indomani del suo addio al calcio: “Dispiace. Per me è un grande amico, è stato un pun­to di riferimento fuori e den­tro il campo. Il mio voto per lui non può che essere dieci”.

La chiusura non può che essere sul più chiacchierato dei membri della rosa meneghina, Mario Balotelli: “Deve capire che non è più un ragazzino e che certi com­portamenti non vanno bene. Bisogna che cresca il più in fretta possibile. Il fatto è che ha potenzialità incredibili, di cui nemmeno lui si rende conto. Per me dopo Messi, Ronal­do e Ibrahimovic c’è lui. Chi è più matto tra lui, Ibra e Cassano? Tutti e tre. Ognuno a modo loro…”

Impostazioni privacy