Abete: “La pressione mediatica su Balotelli è eccessiva, ma lui deve crescere come uomo”

Balotelli Nazionale (Spaziomilan)Dove c’è Mario Balotelli, c’è spesso un polverone che si solleva per i comportamenti del centravanti della Nazionale, l’ultimo di ieri su twitter, quando Mario ha preferito rispondere a chi lo additava come simbolo anticamorra, piuttosto che tacere su quello che era indubbiamente un complimento per l’ex City. Proprio su tale questione, si è pronunciato il presidente della FIGC Giancarlo Abete alla vigilia del match che vedrà contrapposte Italia ed Armenia al San Paolo.

Queste le parole del numero uno della Federazione a Radio Anch’io Sport: “Più cautela sarebbe necessaria, ogni comunicazione viene valutata in tanti modi. Balotelli sta vivendo un momento impegnativo, però alla fine bisogna capire che la pressione mediatica su di lui è eccessiva. Non può scrivere parole che viene interpretato in tanti modi, ma è solo lui ad essere nell’occhio del ciclone. Noi siamo convinti che Mario condivida i nostri stessi valori, al di là dell’errore di comunicazione fatto ieri. Balotelli dalle due facce? Bisogna anche capire che è un ragazzo di 23 anni che può crescere e migliorare, ma che deve affrontare un peso mediatico altissimo. Mario è un ragazzo dal carattere forte, attivo e reattivo ed ha grande personalità sia dentro che fuori dal campo“. Abete dice la sua sul tweet incriminato: “Sono simboli della battaglia anticamorra, è gente che ci ha speso una vita. Accostamenti mediatici e diventare paladino quando altri ci hanno speso una vita è un po’ eccessivo“.

Il presidente della Federcalcio, poi vuole dare un consiglio a SuperMario: “Balotelli deve crescere anche come uomo, i campioni sono campioni a 360 gradi, la dimensione di maturità non è solo sportiva, serve dimensione positiva come fanno Pirlo, Buffon e altri. Speriamo che la trasformazione avvenga nel più breve tempo possibile. Per Mario un’influenza, una botta assume dimensione dieci volte maggiore di altri, c’è esposizione eccessiva anche all’interno del gruppo, e questo non giova alla Nazionale. Ogni squadra, e anche la Nazionale, deve avere comportamenti idonei“.

Abete chiude dicendo la sua su un tema caldissimo in questo momento, ossia il razzismo, con tutto ciò che ha comportato la chiusura (poi sospesa) dello stadio San Siro: “Ogni evento viene valutato da più organi di giustizia. Su Juve-Milan ho sempre detto che l’iter era in corso, prima di emettere sentenze aspettiamo la decisione del giudice. il dibattito riguarda aspetti della responsabilità oggettiva delle società. In caso di recidiva la chiusura dello stadio è un’opportunità e non un vincolo. Si sta definendo un percorso, non deve essere un danno per tutti quando la responsabilità è solo di pochi. Stimoleremo un impegno maggiore delle società, ho sentito troppe curve in termini di ultrà e poche voci di società in termini di contrasto ai fenomeni. Ma è un fenomeno che purtroppo riguarda l’intera Europa. La discriminazione territoriale rimarrà all’interno delle norme della federazione, non si possono confondere con gli sfottò e la goliardia“.

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