Capello: “Spero che Balotelli maturi presto. L’Italia potrebbe essere una sorpresa ai Mondiali”

capello milanE’ stato un ottimo calciatore, tra gli anni ‘60 e gli anni ’80 ha militato nella Spal, nella Roma, nella Juventus e nel Milan; prima di sedersi lui stesso in panchina ha avuto come maestri Petagna, nonno di Andrea (ex Primavera rossonero, adesso in prestito alla Sampdoria), Herrera e Liedholm. E’ uno degli allenatori con più esperienza in circolazione, ha vinto praticamente tutto. Ha avuto successo ovunque ha allenato: Milan, Juventus, Roma e Real Madrid. Ha guidato la Nazionale inglese dal 2007 al 2012, ha messo a referto un gran numero di vittorie ma nessuna di rilievo; dal luglio del 2012 ha accettato la proposta dalla federazione russa, l’obiettivo è sfidante: far diventare grande una nazionale modesta ma ambiziosa come quella sovietica. Stiamo parlando di Fabio Capello che oggi ha rilasciato un’intervista esclusiva a metronews.it:

“Ci sono tanti allenatori che non hanno avuto una grande carriera come calciatori, ma hanno vinto molto dirigendo dalla panchina. E’ molto importante la mentalità, il metodo e, soprattutto, avere grandi giocatori in squadra. Puoi essere un allenatore perfetto ma non avrai successo senza buoni giocatori in rosa. Ho imparato da molti Mister, su tutti Giovanni Battista Fabbri che mi allenò da ragazzo alla Spal. Hanno avuto una grossa influenza su di me anche Helenio Herrera a Roma e Nils Liedholm quando giocavo nel Milan. Nella mia carriera da tecnico ho allenato moltissimi campioni: il maggior talento è stato indubbiamente il brasiliano Ronaldo, ho lavorato con lui a Madrid prima del suo trasferimento al Milan. Non è il solo, sulla mia strada ho incontrato calciatori come Baresi, Maldini, Van Basten e Gullit”.

Un pensiero alla Champions League: “Mi manca molto, mi manca lavorare insieme giorno dopo giorno per un obiettivo così importante. Vincere la Champions è indimenticabile, ogni allenatore vorrebbe vincerla. Sono cambiate molte cose da quando la vinsi col Milan nel 1994. Nel mio Milan e in quello di Sacchi era decisivo fare pressing e fuorigioco: le squadre si muovevano all’unisono per essere impenetrabili. Ora invece le cose sono cambiate, dopo il Barcellona di Guardiola si punta tutto sul possesso palla. In questa edizione di Champions non vedo un favorito assoluto, sarà una stagione entusiasmante. Le tedesche cercheranno di fare bene come lo scorso anno, sono curioso di vedere come si comporterà il Bayern di Guardiola. Anche il Real Madrid, Barcellona, le inglesi, la Juventus e il Napoli giocheranno per vincere”.

Per chiudere, due parole anche sulla Coppa del Mondo: “Il Brasile giocherà in casa e i tifosi hanno dimostrato di essere un aiuto notevole, così com’è successo durante la Confederations Cup. L’Argentina, la Spagna e la Germania sono sempre fortissime ma ai Mondiali c’è sempre spazio per le sorprese: l’Italia è una squadra molto interessante, potrebbe essere la mina vagante. Giocheranno tanti giovani che dovranno maturare, ci sarà anche Balotelli che non so se maturerà mai. Lo spero tanto però. Mi hanno chiesto di allenare la Nazionale azzurra ma ho rifiutato. Ho un contratto con la Russia fino al 2018, non penso ad altro. La Russia sarà una sorpresa? Non lo so. Dobbiamo prima qualificarci e poi vincere molte partite. Speriamo bene”.

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