Doni nei guai: ecco cosa gli contesta la Procura di Bergamo

DONINuove grane per Cristiano Doni. L’ex capitano dell’Atalanta è finito sotto inchiesta per l’episodio dello scorso 21 settembre, quando nel centro di Bergamo aggredì il fotografo Sergio Agazzi dell’Agenzia Fotogramma, in servizio per il Corriere della Sera.

E’ l’ora di pranzo di un classico sabato di settembre, quando Doni con la famiglia esce dal ristorante “Il Bobino”, in piazza della Libertà e si incammina verso via Verdi. A quel punto l’ex atalantino nota il fotografo dall’altra parte della strada, lascia i familiari e a passo spedito lo raggiunge. “Sono uscito bene?”, gli chiede, facendo subito il tono duro: “Siete degli avvoltoi, ci sono i miei bambini”. Il fotografo gli assicura che non verrà pubblicata nessuna immagine della famiglia. Ma Doni non sta a sentire. Lo strattona, lo prende per il bavero della camicia e lo trattiene per un braccio, lasciandolo solo quando ottiene la scheda della macchina fotografica digitale.

Per il pubblico ministero Giancarlo Mancusi, titolare del fascicolo d’indagine, l’episodio configura minacce, violenza e ingiusto profitto, ovvero i requisiti per contestare il reato di rapina all’ex calciatore. Ricevuta notifica della chiusura delle indagini, il legale di Doni, l’avvocato Salvatore Pino, ha chiesto subito al pm di fissare un interrogatorio. La difesa è orientata a sostenere che Doni avrebbe agito così per evitare che le foto dei bambini circolassero.

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