Lampi del vero Milan, giocate da vero Montolivo. E Nigel è il top

Lino Dimitri è giornalista pubblicista dal 2012. Redattore di SpazioMilan.it dal settembre 2011: è sua la firma nell’editoriale del sabato. Lavora nella redazione di LecceNews24.it occupandosi di cronaca, politica, eventi e sport. In passato ha collaborato con Bordocampo.net e Sportmain.it.

L. Dimitri - Redattore SpazioMilan.it
L. Dimitri – Redattore SpazioMilan.it

In questi giorni, dopo la gara contro il Barcellona, si è parlato tantissimo, come è giusto che fosse, di Ricky Kakà. La sua buonissima prestazione contro i blaugrana potrà fungere davvero come un’iniezione di fiducia massiccia in vista del futuro prossimo. Un ottimismo che, però, ha bisogno di conferme. Magari proprio quelle conferme che sta iniziando a dare l’altro Ricky nella rosa a disposizione di Mister Allegri. Proprio quel Montolivo che ormai sta diventando il vero e proprio elemento imprescindibile del Diavolo.

Dopo l’infortunio patito a Torino che gli ha fatto saltare quattro partite ufficiali, il capitano rossonero è tornato e pian piano sta recuperando la perfetta forma fisica. Una condizione atletica che cresce in maniera esattamente proporzionale all’apporto tecnico tattico che riesce a dare alla squadra. Quasi a seguire alla lettera il copione già scritto durante la scorsa stagione, in cui Montolivo subì l’infortunio di Bologna a fine agosto che lo costrinse a stare fuori un mesetto, l’ex Fiorentina sta facendo sempre più “sua” questa squadra. Un leader silenzioso che si fa sentire anche non essendo mai vistoso e sempre con quell’apparente serenità e tranquillità che impartisce anche ai suoi compagni.

Si sacrifica per la squadra anche facendo il trequartista, come è successo ad Amsterdam e Torino, e mettendosi alla prova a metà servizio in un ruolo non suo. Una duttilità che lo porta ad esprimersi con la stessa positività sia da mezzala che da centrale davanti alla difesa. Quel ruolo da regista che l’anno scorso ha svolto da dicembre in poi, dopo l’infortunio di De Jong, e lo ha imposto come leader della squadra. Ora Nigel c’è e si fa sentire e lui è costretto a tornare un po’ all’antica e ad esprimersi qualche metro più largo. L’esame ufficiale era la gara contro il Barcellona in cui il Monto ha morso caviglie, recuperato palloni, ispirato la squadra e dato un segnale importante all’ambiente che non può fare a meno di uno come lui.

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