L’essenza di Kakà che non smetterà mai di scaldare San Siro

Piermaurizio Di Rienzo è giornalista professionista e coordinatore dei contenuti di SpazioMilan.it dal 2012. Dopo quasi dieci anni di redazioni (Il Giornale, Leggo, Libero, Radio Lombardia e Sole24Ore), dal 2011 si occupa di comunicazione di manifestazioni fieristiche. Conduce il varietà sportivo “Falla Girare” su Radio Reporter.

P. Di Rienzo - Caporedattore SpazioMilan.it
P. Di Rienzo – Coordinatore SpazioMilan.it

Con tutto quello che ha vinto e con innumerevoli cavalcate sull’erba di San Siro alle spalle, Ricardo Kakà non è certo uno che tradisce l’emozione di sentirsi protagonista al Meazza in uno dei match più affascinanti del calcio europeo. Eppure ieri sera il pubblico milanista sembrava aspettarsi sempre la giocata decisiva dal brasiliano, accompagnando puntalmente ogni tocco e ogni sgroppata con boati e grida percettibili come la pioggia addosso. Sarebbe più sensato non far sentire eccessivo peso di responsabilità su un campione indiscusso che sta comunque cercando la forma migliore. Anche se ieri sera i lampi non sono certo mancati.

Ci vuole pazienza, anche se i tifosi rossoneri se lo sentono ripetere ormai da tanto tempo. Col Barcellona, però, si è visto qualche frutto del lavoro, paziente appunto, che Allegri sta provando a fare sulla squadra, a livello fisico e prima ancora psicologico. Non era facile affontare Messi e compagni. Eppure il primo tempo rossonero è stata una prova di carattere che ancora non avevamo registrato in questa stagione. A tratti è sembrato il Milan del 2-0 dello scorso inverno, con tante occasioni sciupate malamente. Ed è più o meno lo stesso Milan, con Kakà in più, la sorpesa Birsa e il poderosissimo De Jong, vero elemento in grado di fare la differenza.

Anche il match di ieri ha dimostrato che questa squadra, al di là degli elementi, riesce a tirare fuori il meglio sui palcoscenici prestigiosi. Perchè sente il dovere di onorare al massimo delle possibilità i colori che indossa. Ragione in più per sostenere che molto spesso è la concentrazione a tradire un livello di tensione talmente alto da non rendere impossibile i traguardi più ripidi. Chissà che non sia una differenza (positiva) con la Juventus che vedremo stasera a Madrid.

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