Novità, conferme, out eccellenti: un’ipotesi (probabile) di Milan 2014

imageQual è il modulo ideale per questo Milan? Se ne è davvero discusso tanto, in questi giorni. Tante correnti di pensiero, tante posizioni autorevoli e forse in alcuni casi un pochino contraddittorie, tanti dubbi sull’effettiva bontà del 4-3-1-2. Quel trequartista a supporto dell’attacco, infatti, non ha convinto davvero nessuno e ha messo non poco in difficoltà anche la squadra stessa, spesso troppo lenta e scollegata tra i reparti. Il ritorno al 4-3-3 appare dunque inevitabile. Interessante, a questo proposito, è sicuramente una disamina sulla formazione ideale che potrebbe scendere in campo nel 2014, quando Honda e Rami vestiranno finalmente di rossonero a tutti gli effetti e gli infortuni (si spera) saranno soltanto un brutto e lontano ricordo d’inizio stagione.

Calciomercatonews.com ipotizza un Gabriel sempre più protagonista e padrone dei pali rossoneri, anche in virtù della sicurezza e della solidità dimostrate in allenamento e nel corso della sfida vinta contro l’Udinese. In difesa, accanto ai soliti Abate e Mexes e al ritrovato De Sciglio ecco il francese Rami, attesissimo e allo stesso tempo già sotto pressione. Le aspettative intorno a lui sono davvero tante, staremo a vedere.

In mezzo al campo spazio alla classe di Capitan Montolivo, all’agonismo di De Jong e all’intelligenza tattica di Andrea Poli, forse colpevolmente sacrificato troppo a lungo nella sfida di martedì sera contro i blaugrana. L’attacco, infine, è di quelli che pesano: l’entusiasmo di Kakà e l’interessante Honda faranno da mezze punte e accompagneranno nell’azione offensiva Mario Balotelli, indiscusso terminale offensivo.

Che riflessioni ci porta a fare questa formazione? In primo luogo è evidente come lo spessore tecnico sia di livello differente rispetto alla squadra modesta vista in queste prime, stentate uscite di campionato. In secondo luogo, volendo fare una breve disamina su qualche singolo, vediamo come si complichi sempre più la situazione di Stephan El Shaarawy, che da titolare inamovibile qual era lo scorso anno è diventato uno degli attaccanti più accreditati a sedersi in panchina. La sfida per lui si fa durissima, ma estremamente stimolante. A centrocampo, invece, con ogni probabilità troverà sempre più spazio il già citato Poli: il suo spirito di adattamento, il suo agonismo unito a piedi buoni, la sua propensione a partecipare all’azione offensiva lo stanno rendendo uno degli elementi più interessanti di questo quarto Milan targato Allegri. Partito ancora un po’ così, ma nient’affatto finito.

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