Inzaghi: “La mia pagella più speciale? Quella dopo Atene. A volte la riguardo e ripenso a quella serata magica”

inzaghi 9cFilippo Inzaghi, allenatore della Primavera rossonera, ha rilasciato una breve intervista a La Gazzetta dello Sport. L’argomento è “la pagella”, quella che la mattina dopo ogni partita, consacra oppure punisce ogni calciatore. Un tuffo nel suo recente passato di giocatore, ripercorrendo alcuni dei suoi ricordi più belli: “Non sono mai stato un maniaco delle pagelle, le ho sempre lette con grande attenzione ma senza farmi condizionare. Di solito dopo una partita sapevo sempre come avevo giocato, un giocatore capisce da solo se ha fatto bene o male. Mi incuriosiva leggere quello che avevano scritto su di me e soprattutto vedere se il giudizio dei giornalisti corrispondeva al mio”. 

Voti bassi? “Qualche volta mi è successo di trovarmi in disaccordo con chi aveva valutato la mia prestazione, e di aver visto la mia partita in maniera totalmente diversa. Noi attaccanti veniamo giudicati soprattutto in base ai gol e a volte questa cosa può sembrare un po’ riduttiva: alla fine se segni il voto sulla pagella è quasi sempre positivo, se non segni la sufficienza si allontana. Comunque mi sono sempre chiesto come facciano i pagellisti a giudicare 22 giocatori tutti insieme, io farei fatica a valutarne uno”.

La pagella più speciale: “Ce ne sono diverse, però se proprio devo sceglierne una, la mia memoria va alla pagella della finale di Champions League del 2007: quella sera ad Atene battemmo il Liverpool 2-1 e io segnai una doppietta. Il giorno dopo scoprii di aver preso 9 in pagella su La Gazzetta dello Sport. Ho conservato e incorniciato quella pagina insieme agli altri giornali che celebravano la vittoria del Milan, ogni tanto mi piace riguardarla e ripensare alla mia serata magica”. 

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