“Essere milanisti”, la splendida dimostrazione in campo di Kakà

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baloha tutti“Essere milanisti” lezione 3. Relatore: professor Ricardo Izecson dos Santos Leite. Aula: San Siro. Data 22 ottobre 2013.

Precedenti lezioni:
1. Ritorno a Milano a tutti i costi anche a quello di rinunciare a metà ingaggio.
2. Lacrime dopo l’infortunio di Torino, duro lavoro a Milanello e autosospensione dello stipendio.

In una parola: Kakà!

E’ stato lui il grande protagonista della sfida contro il Barça che per la terza volta di fila torna a casa deluso e incazzato da San Siro, consapevole del fatto che il Milan di Allegri sia l’unica squadra con mezzi limitati che riesce sempre a metterlo in difficoltá e a vanificare sto benedetto tiki taka. Dicevamo Kakà. Il professor Kakà insegna o meglio ricorda a tutti che cosa significa indossare la maglia del Milan. Lo ricorda ai compagni che lo vedono allenarsi come un pazzo e poi rientrare sulla linea dei terzini fino a stremarsi. Lo ricorda ai tifosi disfattisti e pessimisti che criticano tutto e tutti e si presentano a San Siro solo per Milan-Barça. Lo ricorda ai tromboni da scrivania o da studio tv che sfottono questo Milan e chi lo tiene in piedi a costo zero non per amore dei colori, ma per meri interessi personali. Come chi, per esempio, sogna da anni un posto in societá o in panchina e pronostica: “Milan, col Barça non hai scampo”! Bravo Billy, pronostico azzeccato!

Nè il primo nè l’ultimo degli ultimi mesi. Di certo hanno fatto peggio quelli che consideravano Kakà finito, bollito, inutile, sgradito. Sgraditi siete voi. Uno con quella classe, quella testa, e quel cuore al Milan ci starà sempre. Nel 2007 sublimava una squadra di campioni, oggi indica la strada a un onesto gruppo di lottatori, giovani speranze, apprendisti vincenti. Tutti degni di indossare questa maglia quando danno il 100 per cento come ieri, come sabato, come a Torino, come col Celtic e col Psv. Eh si perchè è troppo facile e superficiale buttare via tutto quello che é stato fatto finora. Non si fa così. A meno che uno non ami il Milan o parli per convenienza. Siamo indietro in campionato ma in Europa siamo la miglior italiana, ancora imbattuti in 5 partite. Abbiamo avuto la rosa falcidiata da assenze e squalifiche.

Ma vi siete divertiti a giocare e far giocare al tiro ad Allegri. Come da tradizione zampariniana o peggio ancora morattiana. La strategia antiBarça é stata ancora una volta perfetta. E il mister si sta preparando alla solita risalita anche in campionato.

Veniamo poi alla società, quindi a Galliani, altro facile obiettivo di chi non vede l’ora che si tolga dai piedi. Ma le vostre “macumbe” non funzionano mai. Perchè Adrianone anche stavolta ha fatto il capolavoro restituendoci un grande Kakà. Perchè con il bilancio in pari anche stavolta ha fatto una squadra che lotterà per i primi tre posti e andrà avanti in Champions. Perchè si é inventato Birsa a zero. Perchè vi ha tirato fuori Gabriel dal nulla. Perché ha preso Poli, scartato dalla solita Inter.

Ecco l‘Inter. A voi che auspicate una cessione della società, un addio di Berlusconi, una rifondazione dirigenziale, a voi che alla prima sconfitta invocate l’arabo, il russo, il cinese. Voi vi meritereste un Thohir. Uno che compra il Milan per gioco, uno che tifa Arsenal, Real e Inter assieme. Uno che non vede neanche le partite dall’altra parte del mondo. Ieri sera Silvio Berlusconi, con tutti i problemi di questo periodo, si é guardato il suo Milan e si è lustrato gli occhi con quell’uno-due brasiliano Binho-Kakà-Binho. E Galliani in tribuna godeva pensando che la squadra più forte del mondo ha giocato alla pari con il “club piú titolato del mondo”.

E dopo aver preso dagli interisti lezioni di autolesionismo, chiedete loro se sono felici di avere come presidente uno che non distingue un gol al Barcellona da una schiacciata contro i Lakers…

Io preferisco continuare con professor Kakà, “essere milanisti” lezione 4. Magari a Parma seduto nel primo banco ci sará anche Balotelli. Sperem

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