Con Prandelli, è un Mario diverso

Sarà l’aria della Nazionale o sarà la cura Prandelli? Mario Balotelli fa sempre discutere di sé e, dopo un ultimo periodo in cui è stato irriconoscibile con la maglia rossonera, le due amichevoli con la maglia azzurra ci hanno ridato un giocatore vivo, che tenta la giocata e che mostra costanza ed impegno anche senza segnare. Benino contro la Germania con Osvaldo al suo fianco, benissimo contro la Nigeria con Giuseppe Rossi come partner offensivo. Il dato di fatto incontrovertibile è che la punta milanista gioca sempre a prescindere dall’avversario e dai compagni di squadra.

Da quando Cesare Prandelli è il CT dell’Italia, infatti, soprattutto dai Campionati Europei in poi, Supermario non è mai stato messo in discussione e, anche se l’opinione pubblica continua a farlo, il buon Cesare continua a coccolarselo come un figlio, mostrando una sensibilità (anche usando il bastone e non solo la carota) unica. Non a caso le prestazioni di Balo con la maglia azzurra non tradiscono quasi mai e la sua costanza è sorprendente. Che fosse davvero Prandelli l’unico ad aver capito come trattare ed allenare la punta bresciana sia come calciatore che come uomo?

Di certo le lacrime versate fra le braccia dell’allenatore di Orzinuovi dopo la finale dell’Europeo, possono essere una prova dell’ottimo rapporto che si è creato fra i due. Magari altri allenatori non riescono ad essere così pazienti e così educativi nei suoi confronti e, troppo spesso alla minima “caduta”, lo relegano in panchina. Non sappiamo se la cura Prandelli funzionerebbe anche in una squadra di club in cui bisogna convivere giorno per giorno ed allenamento dopo allenamento, ma di certo per ora sembra l’unica salvezza per Balotelli.

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