L’escalation di Birsa, adesso (quasi) imprescindibile: Binho e Matri devono ancora attendere

Robinho Kakà Milan-Barcellona (spaziomilan)Alzi la mano chi, quando ad agosto mise per la prima volta piede a Milanello, si sarebbe mai aspettato che Valter Birsa potesse diventare, nel giro di due mesi, una pedina (quasi) imprescindibile nello scacchiere di mister Allegri. Lo sloveno è entrato nella squadra in punta di piedi e si è presentato a San Siro con molto scetticismo da combattere.

E così stasera, nella gara decisiva per dare una svolta alla stagione, il ballottaggio con Robinho è serrato, ma l’ex- Genoa sembra in vantaggio.

Un suo impiego dal primo minuto darebbe forza alla tesi di Allegri, che il 4-3-1-2 presidenziale non l’ha mai digerito fino in fondo. Kakà e Birsa alle spalle di Balotelli vorrebbe dire che i due fantasisti rossoneri si muovano larghi sulle fasce, lasciando SuperMario al centro dell’attacco: un ritorno a quel 4-3-3 che l’anno scorso fece la fortuna di un Milan nella stessa situazione di quello attuale. Birsa, nel ballottaggio con Robinho, ha dalla sua una migliore condizione fisica rispetto al brasiliano e due gol a San Siro, rispettivamente contro Sampdoria e Udinese, che hanno portato sei punti alla squadra: numeri che non possono essere messi in secondo piano in momento delicato come questo.

Allegri necessita di punti e la Fiorentina è forse il peggior avversario che potesse capitare. La Viola chiede ancora spiegazioni per il rosso di Cuadrado e si aspetta, in qualche modo, un risarcimento a San Siro. Il Milan non ci sta: ci sono tutte le premesse per una grande gara. E con un Birsa in questo stato, forse, riusciamo a buttarla dentro più facilmente. Parola al campo.

Twitter: @SBasil_10

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