
Stasera, nell’incontro valido per il secondo anticipo della tredicesima di campionato, un Milan obbligato a ritrovare il contatto con i tre punti ospita il Genoa di Giampiero Gasperini. Dopo un inizio di stagione difficile, culminato con l’esonero di Liverani, al momento i rossoblù si trovano al settimo posto– hanno quattro punti di vantaggio sui rossoneri- e provengono da tre successi consecutivi. Ciò nonostante, se affrontati con la giusta determinazione, possono essere sconfitti con tranquillità. Certo, hanno il morale alto e stanno bene dal punto di vista atletico, ma mancano di filtro in mediana e senso del gioco.
Punto di forza: gioco sulle fasce.
Punto debole: centrocampo centrale.
A metà campo il Genoa rischia di andare in affanno e di concedere spazi. L’unico incontrista a disposizione di Gasperini è infatti Biondini che, nonostante presenti qualche problema nella comprensione dello sviluppo delle azioni e nella costruzione del gioco, è in grado di farsi valere in fase di rottura e corre alla follia per sopperire alle falle lasciate dal compagno di reparto. Matuzalem e Lodi- che dovrebbero contendersi una maglia da titolare in cabina di regia- annoverano nel loro repertorio buon tasso tecnico e si destreggiano nella lettura dell’incontro, ma hanno limiti riguardanti la tenuta fisica, il contrasto e la fase difensiva. Così facendo, con il trascorrere dei minuti, l’interdizione rischia di mancare sempre più e la retroguardia non è protetta a sufficienza. I dogmi di Gasperini, che pretende di disporre le proprie squadre con il 3-4-3, in determinate situazioni tendono a snaturare le caratteristiche di alcuni giocatori. Uno su tutti è Luca Antonini che, dopo una carriera trascorsa sulla fascia, è costretto a giocare come centrale di difesa (posizione che dovrebbe ricoprire anche stasera).
Giocatore chiave: Alberto Gilardino.
This post was last modified on 22 Novembre 2013 - 20:45