Oh, Mario! Carattere e altruismo: perché non giochi sempre così?

Ieri sera, in una partita decisiva per il cammino rossonero in Champions League, Mario Balotelli ha messo in scena una buona prestazione e ha contribuito in maniera determinante alla vittoria. Il nostro numero quarantacinque (che era tra gli osservati speciali) non ha fatto mirabilie, tanto che in determinate situazioni è un po’ sparito dalla circolazione, ma nei momenti decisivi non si è sottratto e ha dato un apporto importante. Dell’indolenza e della supponenza che l’hanno caratterizzato fin dalla gara contro il Parma, a Celtic Park, non è stata vista nemmeno l’ombra.

Mario ha saputo fare reparto da solo e ha difeso la palla con grinta e tenacia per l’intero arco di gara, mettendo in apprensione l’intera retroguardia scozzese: insomma, anche se con qualche pausa, è tornato a mettersi a disposizione della squadra e di Mister Allegri. E allo scoccare dell’ora di gioco, dopo non avere sfruttato al meglio un pallone d’oro servitogli da Kakà e dopo essersi visto annullare una bella rete- pallonetto a scavalcare Forster- per un fuorigioco millimetrico, il Balo ha ritrovato la gioia del gol. Già, lanciato da Montolivo, il Balo si è trovato a tu per tu con il portiere avversario e non ha sbagliato, mettendo a tutti gli effetti la sua firma sulla gara e chiudendo il discorso anzitempo.

La strada per riprendersi la fiducia dell’ambiente e dei tifosi, nonché le chiavi del Milan, è ancora lunga e tortuosa. Non basta una prova di sostanza per cancellare una lunga serie di gare deludenti, contraddistinte da mancanza di determinazione e da molta superficialità. Ma la partita di ieri lascia ben sperare. Adesso ci si aspetta che Mario torni a brillare con regolarità, già dalla partita di domenica contro il Catania. Non esistono scuse, non gli sono consentiti altri periodi senza convincere. Perché solo mettendo in circolo continuità di rendimento e professionalità, Balotelli potrebbe allontanare in maniera definitiva gli spettri di una cessione e rilanciare la sua carriera in rossonero. Forza, Mario, torna Super e non deluderci più!

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