Leader in campo e fuori: ecco come Kakà può rilanciare definitivamente SuperMario

La partita del Celtic Park di Glasgow ha dato a tutti i tifosi rossoneri la consapevolezza che Mario Balotelli, quando vuole, può essere un giocatore determinante per il Milan, che ha troppo bisogno della sua qualità e della sua innata capacità realizzativa. A poter trarre fuori da SuperMario queste caratteristiche c’è solo un uomo, che risponde al nome di Ricardo Kakà, tornato a sorpresa di molti sugli eccelsi livelli raggiunti prima della sua dolorosa partenza per Madrid. L’impressione, netta, è che Balotelli renda al massimo con accanto un giocatore in grado di metterlo nelle migliori condizioni per finalizzare le azioni offensive.

Spesso, infatti, nelle scorse partite, Mario veniva servito poco e male, proprio a causa della mancanza di elementi che potessero dare vita al famoso “ultimo passaggio”; la manovra, ristagnante a centrocampo, costringeva l’ex Manchester City a movimenti inutili e mai premiati. Ora, con i guizzi del “bambino d’oro” è tutta un’altra musica ed i giocatori di Lennon se ne sono accorti. Ma non è soltanto per ragioni meramente tattiche che Kakà può essere il partner ideale di Balotelli: il brasiliano, infatti, è un vero e proprio leader dello spogliatoio ed il suo arrivo dunque è stato reso ancora più importante dal fatto che ha ricondotto a Milanello uno che sappia trascinare con il carisma e la voglia tutto il gruppo. In poche parole, quello che fino a qualche tempo fa era il ruolo di Ambrosini, Gattuso, Seedorf, Inzaghi, Maldini, Nesta, Ibra, Thiago Silva e tanti, tantissimi altri.

Di questa “stirpe regale” sono rimasti solo Abbiati e Bonera ed il pur bravo capitan Montolivo non pare ancora avere la maturità del “comandante”. Ricky, dunque, serviva anche sotto quest’aspetto e non c’è dubbio che di tale personalità, possano beneficiare i vari giovani rossoneri, da Niang, ad El Shaarawy, passando ovviamente per Mario Balotelli. Del resto, il numero ventidue lo ha detto al termine del match in terra scozzese: “Mi sento leader di questa squadra, ma non ci sono solo io. C’è De Jong, c’è Montolivo, c’è Abate e lo può diventare Balotelli. Mario è una persona divertente ed ha tutte le qualità per far uscire il Milan da questa situazione“. Un’investitura importante, concessa da un comandante silenzioso ed innamorato, dal quale SuperMaio potrà trarre solo beneficio.

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