Ricky capitano dal primo minuto: contro il Genoa un’emozione in più

Non sarà una partita come le altre, Milan-Genoa, per Ricardo Kakà. Non soltanto per la posta in palio, mai tanto alta e importante come stavolta. Non soltanto per le aspettative, come sempre altrettanto altissime e tante quando si parla di lui. Questa volta c’è qualcosa di più. Questa volta, per lui, arriverà un onere e un onore in più. La squalifica di Montolivo, infatti, lo porterà ad indossare quella fascia di capitano a lungo inseguita, sognata, ma mai indossata in una gara ufficiale di questa stagione.

Ha già guidato la sua squadra, Ricky, a dire il vero, ma sempre in terra svizzera e sempre in gare amichevoli. A Berna e a Chiasso, più precisamente. Stavolta, però, la musica sarà completamente diversa e il brasiliano lo sa bene: essere capitano a San Siro, davanti alla sua gente e in una gara così importante ai fini della stagione e della classifica, significa essere investito di una responsabilità e di una dose di fiducia in più. L’ambiente e il tifo rossonero credono in lui, vogliono lui come guida in questo momento delicato. Nessuno in questo periodo così particolare ha saputo ritagliarsi la stima, l’affetto e il rispetto di tutti come Ricky: vista la squalifica di Monto la fascia di capitano, dunque, era non soltanto una possibilità, ma quasi un obbligo morale.

Non cambierà però di ruolo, il capitano. Le dichiarazioni di ieri di Galliani a questo proposito, infatti, sono state chiare: “Kakà non farà il regista”. Smentiti, dunque, Allegri e tutti coloro che lo vedevano meglio in una posizione più arretrata e di regia. Il 22 resta sulla trequarti: da lì dovrà provare ad accendere la luce, da lì dovrà guidare il Milan verso una vittoria tanto importante quanto difficile.

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