SM ANALISI/ Con le grandi è un mini-Balo. Ma è l’intero attacco sotto accusa: i numeri della crisi

Balotelli sarà anche il miglior realizzatore di Serie A nell’anno solare 2013, ma lo deve quasi solo alla seconda metà dello scorso anno calcistico, quello della conquista della Champions ancora in corso per il Milan. L’unico vero sorriso del presente, un merito mai da dimenticare. Ma se nel 2013/2014 SuperMario, al momento, si classifica come 13esimo marcatore del nostro campionato (a pari merito con Parolo, per esempio), c’è un problema di fondo. Parliamo del simbolo dell’Italia al prossimo Mondiale, che avrà come spalla una delle sorprese nostrane più belle come Giuseppe Rossi, che in questi 4 mesi ha più che doppiato Mario (14 gol contro 6).

Balo però è comunque il valore aggiunto dei rossoneri, è sottotono ma rimane primissimo come qualità, tasso tecnico e capacità di decidere una sfida, ma soprattutto quelle con le “piccole”. Juventus, Roma, Napoli, Fiorentina, Inter e Verona: con le prime 6 squadre della Serie A, infatti, il Milan ha conquistato 1 punto, tra l’altro all’esordio contro Toni e compagni, e Balotelli è scomparso, segnando solo una rete a San Siro con il Napoli allo scadere, che non ha evitato la sconfitta (1-2), dopo aver sbagliato un rigore e prima di pensar bene di farsi espellere per proteste. Cartellini rossi che lo hanno costretto a saltare sempre la Juventus a Torino da quando è ritornato in Italia. Ma non può essere solo colpa sua visto che, sempre a livello di numeri e nella stessa classifica dei marcatori, ci sono solo 3 giocatori (Muntari e Kakà), Mario compreso, nei primi 50. Qualcosa di incredibile, che mette in evidenza un serio limite dell’attacco. Speriamo momentaneo.

Ma è l’intero reparto che non sta funzionando. Quello del Milan è l’ottavo attacco in Italia (peggio del Torino), quando sulla carta è uno se non il più forte, uno dei peggiori in Europa con 8 gol in sei incontri (solo Zenit e Schalke 04 hanno fatto meno, il Bayer Leverkusen ha fatto di più). Matri spaesato e senza mordente, El Shaarawy infortunato, Robinho sottotono e Niang a secco: bocciature più o meno definitive. Ecco perché, nonostante tutto, Balotelli è ancora prezioso e unico. Adesso, nel girone di ritorno, è chiamato a migliorarsi e trascinare i compagni.

Impostazioni privacy