Kakà e Balotelli, il carisma e l’irruenza. Ma il Milan, ora, è loro

Due vittorie consecutive. Non succedeva da fine agosto, quando il Milan inflisse (tra l’altro con gli stessi risultati) un 3-0 al Psv nel ritorno dei playoff di Champions e un 3-1 al Cagliari nella seconda giornata di campionato. Ora le due vittorie sono arrivate in trasferta e potrebbero (usare tutti gli scongiuri possibili è d’obbligo) essere determinanti per la rinascita rossonera. La differenza è che queste due vittorie sono arrivate in trasferta ma è ancora troppo presto per parlare di una squadra guarita. Per fare ciò saranno necessarie altre prove convincenti, oltre che vincenti, nelle prossime quattro gare (fra Champions e campionato) che dividono il Diavolo dalla sosta natalizia. La cosa certa è che sono essenzialmente due i simboli della riscossa rossonera: Ricky Kakà, che sta continuando a dimostrare di essere un campione vero, e Mario Balotelli che finalmente sembra essere tornato decisivo.

Celtic e Catania. Sei gol in due partite per la compagine di Massimiliano Allegri e quattro di questi (due a testa) sono stati messi a segno dai due giocatori più rappresentativi, i due da cui è lecito aspettarsi il cambio di passo, la giocata che spezza le partite. Il brasiliano è sempre più il trascinatore di questa squadra. Due gol certo, ma anche assist, recuperi difensivi, cavalcate degne dei vecchi tempi: insomma un Kakà così brillante e decisivo fin da subito, forse non se lo sarebbero aspettato nessuno, nemmeno i suoi più grandi estimatori. Ed invece, partita dopo partita, il ventidue milanista sta zittendo gli scettici, si sta caricando la squadra sulle spalle e fa sognare tutti i tifosi rossoneri. Ieri, fra le altre cose, è arrivato il suo gol numero 99 con il Milan e, quindi, solo una rete lo separa dall’entrare definitivamente nell’elite degli ultracentenari realizzatori del club milanese.

Diverso è il discorso legato a Mario Balotelli. L’attaccante breciano si è sbloccato col Celtic dopo quasi due mesi in cui era rimasto a secco e, ieri a Catania, ha segnato in campionato dopo oltre due mesi. Ancora non è il Supermario che tutti si aspettano, almeno dal punto di vista tecnico, ma sta crescendo e dimostrando di tenerci alla maglia che indossa. Poi, molto probabilmente, l’influenza, gli insegnamenti e l’esempio di un campione affermato come Kakà, non possono che fargli bene e ne sta traendo grande giovamento. Ora, bisogna continuare su questa strada ed evitare comportamenti fuori dalle riga che sono intrinseche del suo carattere. Kakà e Balotelli, insomma: quelli del presente rossonero, eroi di Champions e campionato. Con loro due insieme contemporaneamente il Milan è più forte ed entrambi in campo si migliorano a vicenda.

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