La rinascita è durata solo una settimana: c’è sempre più caos

Dopo che nel Borsino di domenica scorsa ci eravamo chiesti se quella passata potesse essere la settimana della rinascita, adesso, a soli sette giorni di distanza, possiamo già rispondere. E la risposta, purtroppo, è negativa. La prestazione di ieri a Livorno sembra aver già cancellato quanto di buono fatto nelle uscite contro Celtic e Catania e aver riportato l’intero ambiente e la tifoseria alle terribili giornate di novembre. Infatti, il pareggio di Livorno non è assolutamente un risultato positivo, contro una squadra, quella amaranto, che ha vinto una sola volta e che ha perso sette degli ultimi nove incontri, e che quindi si doveva strabattere. Invece, solo una magia di Balotelli quasi allo scadere salva i rossoneri dalla solita ennesima figuraccia. IN RIBASSO.

Il risultato non soddisfacente è accompagnato, come al solito, da una prestazione opaca, senza corsa e personalità, che sembrava essere stata riacquistata dopo i due successi esterni della scorsa settimana. Nulla di fatto, invece. Ieri, dopo un buon inizio, il Milan, probabilmente convinto di aver già fatto propria la partita, cala vistosamente e concede quasi un’intera partita al Livorno, che non si fa pregare e nel giro di 50’ ribalta il risultato. La reazione rossonera è assente e il pareggio arriva solo grazie a una punizione missile di Mario, che all’84’ riporta la situazione in parità. Ma il pareggio può andar bene solo ai Toscani. La classifica del Diavolo è sempre più deficitaria. IN RIBASSO.

Buona parte del merito di questa ennesima brutta prova è, ancora una volta, del reparto difensivo. Prendere nuovamente due gol, e per giunta da una compagine che non ne siglava uno da quasi 400 minuti, la dice lunga sulla condizione attuale della nostra retroguardia, che è in assoluto una delle peggiori del torneo, adatta forse, scusate la franchezza, soltanto alla serie B, figurarsi vederla nel Milan, società che, nell’era berlusconiana, ha sempre vantato difese tra le più forti al mondo. La facilità con cui Siligardi può andare al tiro nell’occasione del primo gol, ma soprattutto la staticità e la totale mancanza di senso della posizione quando Paulinho sigla il raddoppio, sfruttando un errato posizionamento della difesa e la dormita di Zapata, che si fa prendere 10 metri in due secondi, la dicono tutta sullo stato della difesa rossonera. Da brividi! IN RIBASSO.

L’unica nota veramente lieta della giornata di ieri è stata, finalmente, la prestazione di Mario Balotelli, che ha finalmente vestito i panni del trascinatore e si è portato la squadra sulle spalle, salvando il risultato. Nel primo tempo, pur non sfoderando una grande prestazione, porta in vantaggio i suoi ed è l’unico, dopo il gol, a saggiare i riflessi di Bardi. Nella seconda frazione, dopo un inizio sottotono, si scatena, realizzando all’84’ un gran gol su punizione da circa 30 metri e rischiando di compiere un capolavoro a un minuto dal termine del match, quando, da distanza ancora maggiore, lascia partire un destro violentissimo, che sembrava destinato in tribuna, ma che poi si abbassa improvvisamente e si va a stampare sulla parte inferiore della traversa, purtroppo senza finire in rete. Insomma, Balo is back, una buona notizia per tutta la squadra, chiamata, come Mario, a invertire subito la rotta. Martedì c’è l’Ajax. Dentro o fuori! IN RIALZO.

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