È la settimana della rinascita?

Potrebbe anche essere la settimana della rinascita, quella conclusasi con la vittoria sull’ostico campo del Catania, ma forse è ancora presto per dirlo. Presto perché il Milan di quest’anno ci ha abituato a essere sempre prudenti, se non pessimisti, presto perché contro gli etnei non si è certo vista una squadra irresistibile. Tuttavia, vincere contro una compagine che, seppur ultima in classifica, non perdeva in casa da cinque turni, è un ottimo segnale di ripresa, che si unisce alle più che buone prestazioni degli elementi di maggior talento della formazione rossonera e al ritorno di un uomo di fondamentale importanza come El Shaarawy, il tutto in una settimana delicatissima sul piano societario. Una bella iniezione di fiducia. IN RIALZO.

La risalita è cominciata martedì contro il Celtic, quando tutto era sul fondo del baratro, come abbiamo sottolineato nel Borsino di domenica scorsa. Una situazione tecnica e societaria drammatica, che faceva temere il crollo definitivo in Campionato e una possibile estromissione dalla Champions. Invece, i ragazzi di Allegri sono riusciti a tirar fuori le ultime risorse e a disputare una gran partita in uno stadio altrettanto ostico come il “Celtic Park” di Glascow, contro una squadra non certo irresistibile, ma sicuramente superiore a tante altre compagini del nostro campionato contro le quali il Milan aveva fatto una pessima figura. IN RIALZO.

Trascinatore, nella trasferta scozzese, uno che di notti di Champions se ne intende e che ne ha fatte vivere di magiche al popolo milanista: Ricky Kakà. Il Brasiliano, come avevamo detto la scorsa settimana, era l’unico uomo che poteva portare sulle spalle la carcassa rossonera e guidarla verso la ripresa, l’unico che aveva dimostrato di averne le carte in regola. E così è stato. Migliore in campo in Scozia e migliore in campo, insieme a Montolivo, a Catania, tre gol consecutivi e rinascita posta su un piatto d’argento ai suoi compagni, che non devono far altro che continuare su una strada splendidamente tracciata dal Pallone d’Oro 2007. Un ringraziamento sentito a Florentino Perez e all’intelligenza di mercato di Adriano Galliani. IN RIALZO.

Già, proprio lui, Adriano Galliani, il tifoso rossonero numero uno, il primo a impazzire di gioia nei momenti felici e il primo a farsi e fare forza in quelli difficili, il primo a esultare come un ossesso e forse una delle persone che ha visto più partite del Milan allo stadio nell’intera storia di questo club. Colui che ha portato a Milano, senza spendere cifre folli, gente come Van Basten, Savicevic, Weah, Sheva, Ibra, Thiago Silva, e potremmo continuare all’infinito. Uno dei dirigenti più vincenti della storia del calcio, con 28 trofei in 27 anni. Uno che il Milan ce l’ha tatuato sulla pelle e sul cuore è stato a un passo dall’addio per incomprensioni con la figlia del presidente, che ha criticato l’operato di uno degli uomini più vincenti dello sport italiano. Senza addentrarci nei dettagli, per fortuna è finita bene. IN RIALZO.

Altro elemento positivo di questa settimana finalmente in rialzo sono state le prestazioni di due leader della squadra, che ultimamente stavano steccando parecchio: Riccardo Montolivo e Mario Balotelli. SuperMario, dopo giorni di intense polemiche, ha avuto il grande merito di stare zitto e rispondere sul campo, come un vero calciatore deve fare. Un gol in Campionato e uno in Champions per cercare di ripartire e mettere a tacere chi gli ha dato del sopravvalutato. Ha ritrovato la via del gol e della prestazione anche il capitano, che dopo una serie di partite sottotono, comprese quelle con la Nazionale, ha mostrato evidenti segni di ripresa già martedì, che poi si sono concretizzati nella splendida prestazione di oggi, fatta di corsa, recuperi, passaggi illuminanti per i compagni e un gran bel gol. Una splendida notizia per tutti i tifosi, perché questo Milan non può prescindere dai suoi leader. IN RIALZO.

L’unica grande brutta notizia di questa settimana riguarda gli infortuni. A Catania, Allegri ha dovuto praticamente inventare la difesa, schierando come terzino destro addirittura Poli. Questo perché la retroguardia rossonera, già in difficoltà da tempo immemore, si è ritrovata orfana, nel giro di pochi giorni, di Mexes, Abate, De Sciglio, Zaccardo e dello squalificato Zapata. Unici difensori di ruolo disponibili Silvestre e Bonera. A questi stop bisogna aggiungere anche quelli di Abbiati e Amelia, tanto che oggi, in panchina, come riserva di Gabriel, vi era addirittura il quarto portiere Coppola. Non solo il reparto arretrato è stato falcidiato. Fermi ai box anche Muntari, per quanto riguarda il centrocampo, e Robinho e il lungodegente Pazzini in attacco. Insomma, una situazione abbastanza critica, che sta obbligando Allegri a scelte obbligate soprattutto in difesa. IN RIBASSO.

L’unica buona notizia, da questo punto di vista, riguarda il ritorno in campo di El Shaarawy dopo oltre due mesi di assenza per due infortuni consecutivi. Il Faraone ha avuto pochi palloni giocabili nella manciata di minuti in cui è sceso in campo, ma ha dimostrato subito tanta volontà ed energia, lanciandosi sempre all’inseguimento dei portatori di palla rossoblu. Un’altra buona notizia per Allegri, che con il recupero del Faraone potrà finalmente avere un’arma letale in più in attacco, quell’arma grazie alla quale lo scorso anno è cominciata la risalita. Che sia di buon auspicio. IN RIALZO.

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