Tra difesa e società, un senso di precarietà non proprio da Milan

Arianna Sironi è nello staff di SpazioMilan.it dalla sua nascita, l’8 marzo 2011, ed è una delle prime firme del sito. Conduce con il vicedirettore Daniele Mariani “Milan Time”, un’ora di notizie rossonere nel palinsesto pomeridiano di Radio Milan Inter (96.1 FM e canale 288 del DTT).

Alle spalle i tempi della solidità difensiva. I campionati si vincono con la miglior retroguardia, difficile se, attualmente, Bonera, resta a conti fatti uno dei tuoi migliori difensori in rosa. Un paio di anni fa quando l’ex Parma si avvicinava al campo di gioco, doveva essere capitata una specie di calamità naturale. Vederlo leader era praticamente impossibile, ma a Catania è successo e indubbio succederà ancora. Ordinari e fragili, come Silvestre. Qualche peccato nell’ultima gara, nascosto dalla vittoria rossonera, ma riportato in auge dall’infortunio di ieri in allenamento. Il terzo da quando è arrivato a Milanello. È troppo, ma anche troppo poco.

Alle spalle i tempi della solidità societaria. Lasciando perdere le varie voci su presunti investitori e simili, al Milan c’è sempre stata chiarezza di ruoli: Silvio Berlusconi mette l’ultima parola, Adriano Galliani tutte le altre. Galli responsabile del settore giovanile e Ariedo Braida alla ricerca di talenti in giro per il mondo. Invece oggi tra un’Ansa e l’altra Galliani si è visto ridurre il potere e svanire la credibilità, mentre Braida, che lascerà a breve, è la prima vera vittima di Lady B che per il ruolo vuole qualcuno più giovane e attivo. Amici da una vita, entrambi hanno rassegnato le dimissioni per poi ritirarle poco dopo. In sintesi una confusione mai vista, impensabile fino poco tempo fa.

Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie, scriveva Ungaretti nel 1918. Tra guerre intestine e colpi di testa mancanti, a quasi 100 anni di distanza, in via Aldo Rossi il senso di precarietà, seppure nel comfort di Casa Milan, resta più vivido che mai.

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